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2 Marzo 2022 Mixer V iviamo in un’epoca di grandi contraddizioni sociali, economicheepolitiche . Così, inunmo- mento in cui molti settori, compreso il nostro, sono in estreme difficoltà nel reperire forza lavoro, i tassi di disoccupazione mantengono livelli record . Negli Stati Uniti l’hanno chiamataGreat Re- signation : nel 2021 è infatti aumentato inmisura si- gnificativailnumerodeidipendentichehannodato volontariamente le dimissioni e l’ultimo rapporto del Censis, conferma che anche l’Italiaè stata conta- giata daquesto fenomeno. Le dimissioni volontarie sono aumentate del 37% , avvicinandosi al mezzo milione di unità e quattro italiani su cinque dichia- rano di non sentirsi valorizzati sul lavoro. Protagonisti dell’ondatadi insoddisfazione i Millenials , i trenta e quarantenni che, con la loro energia e il loro entusiasmo, dovrebbero, invece, costituire il motore della ripresa . Da una ricerca di Kevin Roose, editorialista del prestigioso New York Times , emerge che il 46%deiMillenials considerano il lavoro la principale fonte di stress , corroborando la cosiddetta “ YoloEconomy ”, esplicita negli obietti- vi nella declinazione del suo acronimo: “ Y ou O nly L ive O nce” ( si vive una volta sola ), che ha nei preoc- cupanti dati del derivato fenomeno della “ Grande Dimissione ” la sua più evidente applicazione. Insomma, se aveva fatto capolino negli ul- timi anni la preoccupante diffusione nelle nuove generazioni dei Neet [ N ot (engaged) in E ducation, E mployment or T raining], non impegnati perman- canza di prospettive, oggi si sceglie il disimpegno come prospettiva di vita . Chiaramente, questi fenomeni vannomessi inrelazionedirettaconglieffettipsicologiciesociali dellapandemia , chehanno introdotto cambiamen- ti traumatici nella vita di tanti, e che, con le misure di contenimento, hanno generato maggiore stress e rallentato la strutturazione della personalità, so- prattutto tra i più giovani. La YoloEconomy che ricerca il benessere im- mediato, la serenità e il divertimento, appare, però, uno stile di vita che, se da una parte, è una prospetti- va chenonpuò che far piacere a tutti, dall’altra, diffi- cilmentepuòcontrastare costruttivamente l’incer- tezzadi quest’epoca , tantopiùnella consapevolezza che nellavita realenullaè regalato , perché ogni cosa va guadagnata, anche con la necessaria dose di sa- crificio. Victor Hugo scriveva che “ il destinomescola le carte, ma è l’uomo a giocare la partita ”, così se il Covid ha certamente rimescolato le carte nella vita di tanti, è desolante sapere che tanti rinunciano a giocare la partita del futuro . Il progresso, infatti, è stato possibile grazie alla genialità, caparbietà e volontà dell’uomo , che ha sempre cercatodi migliorare le sue condizioni di vita, ricercando le soluzioni ai tanti problemi della quotidianità , con gli annessi sacrifici, investendo in un lento e progressivo sviluppo che ha portato allamodernità, con gli evidenti benefici sulla quali- tà della vita delle persone, che una società ancorata ai principi della Yolo Economy di certo non avrebbe raggiunto. Nonèperòsolocolpadei giovanid’oggi . An- zi: le responsabilità maggiori per questa perdita di valori è da addebitare alle generazioni senior, non solo perché spesso incapaci a far fertilizzare ideali, motivazioni, ambizioni, interessi o prospettive, ma anche per i frequenti cattivi esempi che offrono, che disorientano e sono sempre diseducativi. Nel dopoguerra , con una Italia lacerata da unconflittomondiale cheha lasciatomorti,macerie e rovine di ogni genere, il Paeseha saputo recupera- re i veri valori sui quali ritrovarsi , con una naturale intesa intergenerazionale, sulla quale ha avviato il ventennio del boom economico, caratterizzato da invenzioni scientifiche e tecnologiche, da formida- bili investimenti infrastrutturali, dalla costruzione di uno Stato sociale in grado, tra l’altro, di eliminare l’analfabetismo. Il tutto sfruttando ladirompente e trasversalevogliadi ricostruzionechehacaratteriz- zatoquellegenerazioni , capaci di accettare le rinun- ce e i sacrifici che quegli sforzi hanno loro richiesto, fatti con gioia e leggerezza perché consapevoli della loro utilità, anche per dare migliori prospettive di vita ai loro figli. Ci sonoquindimomenti, comequelli attuali dove vanno recuperati i nostri “ talenti ” che, indi- pendentemente dai precetti sottesi nella parabola evangelica di Matteo, vanno fatti fruttare con spi- rito di iniziativa. I talenti, per quanto pochi, non si seppelliscono come il servo pigro della parabola, e le occasioni della vita non vanno sprecate , creden- do ed investendo sulle proprie capacità, provando ad andare oltre i propri limiti e di non accontentarsi di risultati mediocri. Per far fruttare i talenti ci vuole “ perseveran- za ”, che d’altra parte è – quasi sorprendentemente – la parola dell’anno 2021 secondo il CambridgeDi- ctionary , in base alle ricerche effettuate dagli utenti del dizionario. La perseveranza è “ lo sforzo continuo per fare o ottenere qualcosa, anche quando è difficile o richiedemolto tempo ” ed è anche il nome del rover della missione Nasa “ Mars 2020 ”, arrivato suMarte un anno fa. Come a dire che con la perseveranza si può arrivare ovunque , certamente anche oltre le difficoltà di questomomento, distinguendo tra ne- ologismi, pigrizia e ideologia, i valorimigliori della ragione, della scienza e dellamorale . ❁ di LINO ENRICO STOPPANI presidente FIPE Neologismi e vecchi valori Il punto
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