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33 Aprile 2022 CONSUMAZIONI DI VINO E SPIRTI NEL MERCATO DEL FUORI CASA (GEN,-SETT. 2021) ne del vino. Tra gennaio e marzo spiccano bar diurni (25% contro l’8% dei serali) e ristoranti/ trattorie di fascia media e medio-alta (42% su un totale di 57% di consumi di vino al ristorante), prediletti ai pranzi veloci nella logica di vivere l’occasione del fuori casa come una concessione da assaporare appieno. Durante l’estate cresce il bar serale (12%) e si rafforzano i ristoranti . A pre- scindere dalla pandemia, per il vino restano poco significativi le catene di fast food e i food delivery . “Già prima della pandemia la ricerca del- la qualità e dell’esperienzialità nel fuori casa era una tendenza in atto che stava portando a un up- grade dell’offerta dei format – commenta Angela Borghi, responsabile commerciale AFH di Tra- deLab –. Pensiamo che, a maggior ragione dopo due anni in cui siamo stati costretti a vivere mol- to tempo a casa, le aspettative verso l’away from home si confermino elevate. Prodotti di qualità, servizi, location emotivamente stimolanti saran- no driver che guideranno le nuove aperture e i restyling ”. Con i mesi estivi sono tornate a consu- mare vino fuori casa anche le donne, la cui do- manda aveva registrato una flessione determi- nata dall’esigenza di una maggiore permanenza tra le mura domestiche per la gestione di figli in DAD e famiglia. SPAZI DI CRESCITA Pur essendo una bevanda trasversale i consumi di vino si concentrano nelle fasce d’età più mature, dai 45 ai 74 anni, mentre tra i 18 e i 34 anni si preferiscono gli spirits, la fascia 35-44 si divide abbastanza equamente la domanda . Ci potrebbe perciò essere uno spazio di penetra- zione nelle abitudini dei più giovani che alcune cantine stanno già cominciando a esplorare con linee di prodotti appositamente studiati. Se tutto porta a pensare che la pandemia non abbia mutato le abitudini degli italiani nel consumo di vino fuori casa, ci si chiede se non lo faranno il caro energia, la spinta inflattiva e le turbolenze internazionali . “L’esperienza di al- tre crisi finanziarie ed economiche, come il 2011, ci insegna che il settore dell’ away from home è anelastico – afferma Borghi –. I consumatori ten- dono a rinunciare ad altri capitoli di spesa, ma non all’uscita perché ci sono dei trend socio-de- mografici e stili di vita ormai molto consolidati , difficilmente invertibili, come la socialità, la redi- stribuzione del budget familiare più nell’acquisto di servizi che di beni (il fuori casa è un servizio, mentre la spesa in gdo è un bene). Anche la stes- sa struttura delle famiglie, meno numerose, ha portato a spostare la vita al di fuori delle mura domestiche per shopping, leisure , vacanze. Nel 2019, in Italia, la quota dei consumi nel fuori ca- sa era del 34%, pensiamo che possa riprendere la sua corsa verso il 40%”. ❁ 8 % di visite fuori casa in cui gli Italiani hanno consumato vino o spiriti Quota vino e spiriti su totale bevande 20% 17% Visite e consumazioni periodo Gennaio-Settembre 2021 Fonte: elaborazione Trade Lab per Federvini. CONSUMI DI VINO (SUDDIVISIONE PER GENERE) Fonte: Trade Lab 1° TRIM. 2021 U omo 67% D onna 33% 3° TRIM. 2021 U omo 54% D onna 46%

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