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34 Speciale Vino/Prosecco Mixer La democrazia delle bollicine Non c’è pandemia che tenga: la bollicina continuerà anche in futuro ad essere l’asso nella manica di pressoché tutti gli eventi e occasioni di ritrovo. Bar e locali possono contare sul prosecco come veicolo versatile di convivialità di Alberto Gerosa I l privilegiononva abolito,ma esteso. Questoada- giodi altri tempi si attagliabenissimoal prosecco. Il vinobiancoprodottoaValdobbiadene, aCone- glianoeinFriulihaletteralmenteconquistatoilmon- donella sua versione spumante. “Il prosecco”, spiega AlessandroIemmallo , titolareefondatoredell’omo- nima enoteca nel centro di Milano, “è il prodotto dei grandi numeri. Nel canale Horeca è diventato unbene di prima necessità, di primo prezzo e dalla continuitàdi volumi gigantesca . Ha reso accessibile labollicinaaunpubblicopiùgiovane, donandoun’i- dentità completamente nuova allo spritz e trasfor- mandolocosì inunprodottoplanetario. Addirittura, constato sempre più spesso la tendenza a chiamare prosecco tuttoquello che fa bollicina, del tutto erro- neama in parte giustificata dai numeri: 400milioni di bottiglie di prosecco prodotte in un anno, mol- te di più rispetto a quelle di Champagne e ancor di più rispetto agli spumanti metodo classico italiani”. Tra i fattori trainanti di questa vera e propriamarcia trionfale troviamo: l’esistenzaalle spalledel prosecco di unconsorziomoltopotente e coeso, nonché il fio- rire inquesti anni di unavasta gammadi eventi, fiere e altre occasioni di convivialità chenellabollicina trovavano il loro emblema. E sebbene l’azio- ne di disturbo da parte del Covid non abbia mancato di tarpare le ali a questo inconte- nibile sviluppo, il prosecco si attestaoggi come alleato imprescindibile di qualsi- asi barista, bartender e ristoratore. Diremmo al lettore-esercente ben po- co di nuovo se ci dilungassimo a descri- vere cocktail come il Bellini e il Rossini – tuttora amatissimi dagli stranieri –, il Mimosa con il succo d’arancia oppure i grandi classici dello spritz (più seccoquel- lo con il Campari e piùdolce quello con l’A- perol), di cui il prosecco ha saputo nobilitare le origini popolari, quando le bollicine erano quelle della macchina del selz. AL BAR IL FUTURO SI CHIAMA HUGO L’ultima frontiera della mixology al prosecco non sono polpe e puree di frutta, ma cocktail a base di premium spirits, in particolare bitter e vermouth di alta qualità e in grado di evocare le storie del ter- ritorio e le sue tecniche produttive. È sicuramente il caso di Hugo, miscela di prosecco e sciroppo di fio- ri di sambuco, con l’aggiunta di foglioline di men- ta e cubetti di ghiaccio ; un ottimo alleato per la sua preparazione è il liquore di sambuco St-Germain , a gradazione 20%. Ideale per l’estate di ragazze e giovani in generale, Hugo ha avuto un succes- so strepitoso nei Paesi del Nord e non è sicura- mente una coincidenza che abbia visto la luce per la prima volta nel Trentino. Anche in Italia sta prendendo sempre più piede, nonostante sia ancora poco conosciuto da Bologna in giù. Perfettamente in linea con la riscoperta di tradi- zioni e ricette locali è il rosolio Italicus , dove l’ele- mento connotante è datodal bergamotto calabrese unito per l’occasione a cedro siciliano, lavanda, gen- zianaecamomilla . Con il suorapportoalcol/volumeal 20%, si sposamoltobeneagli 11-12gradi del prosecco. A l e s s a n d r o I e m m a l l o I l cocktail H ugo , a base di prosecco e sciroppo di fiori di sambuco

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