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40 Speciale Vino/Sostenibilità Mixer Famiglia Casadei ha fatto, da sempre, della sostenibilità la propria filosofia. Nelle tre tenute tra Toscana (nel Chianti Rufina e alta Maremma) e Sardegna (nel Sarcidano) si applicano i principi del Biointegrale, decalogo e marchio registrato per raccontare un concetto di sostenibilità che mette al centro il rispetto del territorio, delle persone e della circolarità. “In vigna operiamo secondo le pratiche della biodinamica – spiega l’imprenditore Stefano Casadei – certificate da Demeter. I principi che guidano la nostra attività si fondano sull’armonia con la natura : bisogna abbandonare il concetto di dominazione e rispettare gli equilibri e i tempi della terra smettendo di sfruttarla. Per dimostrare che il nostro approccio alla sostenibilità si traduce in azioni concrete abbiamo avviato una collaborazione con l’Università di Firenze per definire un metodo di misurazione di ciascun punto del nostro decalogo. Il passaggio successivo sarà comunicarlo ai consumatori anche utilizzando le moderne tecnologie IoT”. IL BIOINTEGRALE Nel vino, soprattutto se destinato al mercato italiano, le chiusure in sughero e nelle resine alternative, che ne copiano la geometria e la funzionalità, restano prevalenti, ma le cose, anche per effetto della pandemia, stanno cambiando. “Si sta affermando l’utilizzo del tappo a vite – afferma Emanuele Sansone, direttore commerciale e marketing per Guala Closures Italia –. L’incremento del consumo domestico ha sdoganato questa chiusura agli occhi del consumatore, il quale ne ha apprezzato la praticità di apertura e di conservazione della bottiglia non terminata; il tappo a vite non dà problemi relativi a difetti da TCA (molecola responsabile del sapore di tappo), aspetto importante sia per le vendite online sia per l’horeca. Inoltre, tutte le sue componenti sono riciclabili e grazie all’inserimento di liner di plastica espansa con caratteristiche di OTR (oxygen transmission rate), differenti in base alle necessità di affinamento e alla tipologia, questa chiusura risulta idonea anche per vini di fascia alta”. Diverse le novità proposte da Guala Closures. Il modello Divinum Blossom nel formato classico 30x60. Brandizzabile, è realizzato, in media, con il 58% di alluminio riciclato e con un liner interno prodotto da fonti rinnovabili. Per favorire il riciclo dell’intera chiusura, Guala Closures ha ideato la chiusura Greencap, tappo a vite in alluminio che consente di rimuovere con facilità anche la gonna che solitamente resta sulla bottiglia. Questa chiusura ha bisogno di un collo di bottiglia dedicato. Oggetto di recenti migliorie tecniche per aumentarne la tenuta, Savin Premium è composta da un guscio 30x60 che lascia il profilo esterno completamente liscio per esaltare il design e l’eleganza dell’intera bottiglia. Stesso processo nella chiusura Wak che ripropone la forma del classico tappo in sughero combinata con la tecnologia unica del tappo a vite in alluminio. CHIUSURE, PAROLA D’ORDINE: RICICLABILI L’approccio green dell’ azienda siciliana Baglio di Pianetto si concretizza nell’ormai totale conversione di tutti i vigneti in regime biologico, nell’indipendenza energetica da fonti proprie e rinnovabili, nel recupero delle acque piovane e in una cantina a sviluppo verticale completamente interrata per sfruttare la geotermia . La disposizione a piani sfalsati vede al piano più alto la fase del conferimento delle uve fino a scendere negli ultimi due livelli interrati con rispettivamente i locali di imbottigliamento e l’area di affinamento in bottiglia e in barrique. La struttura della cantina consente di utilizzare la forza di gravità in tutto il processo di lavorazione delle uve e la geotermia. “La termoregolazione naturale della nostra cantina – spiega Francesco Tiralongo , amministratore delegato dell’azienda – è stata indotta attraverso una coibentazione naturale, risultato di un’importante opera ingegneristica: lo scavo nella roccia di ampie camere d’aria tra le pareti perimetriche interne della cantina stessa e la montagna che la circonda; questo ci consente un grande risparmio di energia. I vini riposano a diversi metri sottoterra a temperatura e umidità ideali e costanti”. LA CANTINA VERTICALE

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