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8 Pubblico esercizio/Pillole di caffè Mixer La capacità del caffè di creare legami e ispirare solidarietà è uno dei punti di forza del bar italiano che va difeso a tutti i costi. Perché come dimostra l’attualità, in pace come in guerra, una tazzina fatta bene e con passione porta conforto e fa sentire parte di una comunità di Anna Muzio Comunità sospesa I l caffè è prodotto localema anche globale, e sono intense le relazioni che si intessono davanti, ma anche dietro al bancone, tra professionisti con la stessa passione. Il caffè è un conforto, un aroma che fa sentire subitoparte di una comunità, ungesto che aiuta ad affrontare la giornata, bella o brutta che sia. L’istituzione napoletana del caffè sospeso assomma in sé tutti questi aspetti, aggiungendounaltro tassel- lo, quello della solidarietà verso chi si trova in mo- mentanea opermanente difficoltà. Unpiccolo gesto con un grande significato. Ci è venuto inmente tutto ciòmentre legge- vamo , come tutti , lenotizieprovenienti dall’Ucraina in guerra e assistevamo alla mobilitazione della co- munitàdel caffè , che si è attivata come un solo corpo sovranazionale. Adimostrazione che lanerabevanda estratta dalla Coffea , prodotto ormai globale, parla ben oltre i confini. CAFFÈ COME CONFORTO InUcraina sono tante le storie che riguardano la comunitàdel caffè, come riporta YaroslavDruziuk su Sprudge . A Kiev le caffetterie specialty e le micro- roastery sono scese in campo. MadHeadsCoffeeRo- asters ha inviato le sue riserve di caffè all’esercito, ai volontari e al personale sanitarionegli ospedali. “ Per molti , una tazzadi caffèèunmodoper riscaldarsi ed essereincoraggiatiduranteiturninegliospedalionei checkpoint militari . Abbiamodecisodi farequelloche sappiamo faremeglio: lavorare duro, tostare e conse- gnare il caffè. La maggior parte della nostra squadra rimane a Kiev ed è pronta ad aiutare” si legge in un posto su Instagram del 14 marzo. La cofondatrice di Yellow Place , Alyona Khmelyk sta aiutando i pro- fughi al confine con la Polonia. “La nostra priorità numero uno è aiutare il Paese e i concittadini, la se- conda salvare la nostra azienda” ha dichiarato. Una trentina di bar a metà marzo, con la città assediata, sono rimasti aperti per fornire caffè gratuitamente a chi era rimasto in città. La microtorrefazione Funt Kavi a Dnipro, nell’est del Paese, ha decisodi tenere apertoper “aiu- tare il nostro staff ma anche i clienti che cercano di ripristinare un sensodi normalitànelle lorovite, una tazza di caffè alla volta” come ha detto a Sprudge il cotitolare Felix Bezruk . LA POSIZIONE DI SCA SCA hacondannato l’invasionedell’Ucrainae ha deciso di devolvere l’intero importo della vendita di biglietti dei campionati mondiali che si terranno a giugno aMilano per supportare i professionisti e le aziende del caffè ucraine, impegnandosi a trovare la- voro ai professionisti chehanno lasciato il Paese (Sca Ucraina ha attivato un apposito canale Telegram). L’associazione ha anche preso la “difficile decisione” di escludere la Russia dai campionati. In Italia non sono mancati i gesti di solida- rietà: alcuni bar gestiti da ucraini si sono attivati di- ventando centri di raccolta per gli aiuti da manda- re in patria . Altri locali hanno pensato di devolvere l’incassodei caffè di una giornata agli aiuti umanitari e alcune torrefazioni ( Quarta Caffè ) hanno inviato caffè inUcraina o pensato amiscele special edition a supportodi colleghi ucraini ( HisMajestytheCoffee ).
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