MIXER_346

2 Maggio 2022 Mixer di LINO ENRICO STOPPANI presidente FIPE Emergenza tramemoria, abitudine e visione Il punto L ichiamano bias cognitivi :sonoquelledistorsioni della percezione che il cervello umano comune- mente produce quando analizza il mondo che locirconda, a tutti gli effetti delle ‘scorciatoie’mentali chesemplificanonotevolmentelavitaumana, deriva- tedal bisognoprimordialedei nostri antenati di pren- dere decisioni veloci con scarsità di informazioni. Per l’uomo moderno , sovresposto alle infor- mazioni e calato in contesti meno pericolosi ma cer- to di ben più complessa lettura, sono sovente delle ‘trappolementali’. Guardandosi intorno inquestesettimanecosì difficili, dove alla prolungata crisi pandemica si è ag- giuntaunadrammatica inattesacrisi geo-politica, oggi appaionoprincipalmente tre le trappolementali che rischiano di ingabbiare i nostri pensieri e, di conse- guenza, le nostre scelte. Soffriamo in primo luogo del cosiddetto ef- fetto primacy , per il quale, semplificando, tendiamoa ricordaremegliol’inizioelafinedeglieventiincuisia- mocoinvolti.Scordarsituttaviaquellochestainmez- zosignifica -nelcasodell’emergenzaCOVID- ignorare la lunga seriedi fatiche, ribaltamenti di prospettiva, i tanti cambiamenti che inquestimesi le impresehan- nodovuto fare. Per il nostro settore, significa dimenticare le 45mila imprese della ristorazione che non ce l’han- no fatta, i 23miliardi di fatturato sfumati nel 2021, da aggiungere ai 34 miliardi del 2020, i 194mila posti di lavoropersi, che l’ultimo RapportoRistorazioni FIPE ha puntualmente ricordato. Tenere presente una chiara dimensione di quellocheabbiamovissuto nonserve certoper anco- rarci alpassato,ma è invecestrumentoindispensabile perrealizzarequantodavverofatto ,apartiredagliim- mensi sforzi che un’Associazione come FIPE ha com- piuto a difesa del settore, nell’emergenza pandemica. L’emergenza, appunto: qui si colloca lasecon- da ‘trappolamentale’, cheèlatrappoladell’abitudine. Al bene, ma anche al male, ci si abitua purtroppo fa- cilmente e, se l’emergenzadiventaquotidianità, non è difficile assuefarsene. Lanaturapoliedrica con laquale l’emergenza continua amanifestarsi è certo un elemento di ‘novi- tà’ che in qualche modo allerta le coscienze, ma non è difficile scivolare in un senso di stanchezza verso il costante stato di tensione a cui l’informazione e la cronaca ci sottopongono. L’antidotomigliore rimane accendere la luce dei valori che ci guidano lungo la strada dell’impegno e ci inducono a tenere l’animo vigilealledomandediaiutochearrivano. Èancheque- sto il senso del fatto di parlare di Carta dei Valori in un’organizzazione d’impresa come la nostra: tenere accesa la luce. E qui in qualche modo si accende il terzo co- mune bias di questi tempi di emergenza , checonsiste nel confondere l’urgentecon l’importante . Per essere chiari: ci sono cose urgenti che sono anchemolto im- portanti, se non vitali, come la questione umanitaria e la risoluzionedel conflittoalleportedell’Europa. Ma sel’urgenzaprendeintuttoepertuttoilpostodell’im- portanza, si rischia di assumere una prospettiva che porta a scelte di breve periodo, senza visione sul fu- turo . L’abbiamovistosul temadellaproduzioneener- geticaedelladipendenzadel gasdallaRussia, dovepa- ghiamolamiopiadisceltesbagliatenelnostropassato. Così, oggi, rimaneaperta lagestionedellecon- seguenze sulle imprese di due anni di crisi e delle san- zioni di queste settimane, che hanno prodotto cam- biamenti echedisegnatoscenari avversi, con laneces- sità, per le imprese e per il lavoro, di riscrivere regole, adattare comportamenti, inventare nuove strategie per gestire gli effetti più immediati e visibili. In que- sta fase è urgente fare whatever it takes , per dirla con le parole di Mario Draghi nella veste di Governatore della Banca Centrale Europea. In particolare, vanno aiutati i settori più col- piti , come quello dei Pubblici Esercizi , con misure urgenti sui temi della liquidità, con la proroga delle moratorie – creditizie, fiscali e contributive – , con in- terventi tampone e strutturali sul caro energia e mo- nitoraggio dell’inflazione, contrastando i movimenti speculativi, con provvedimenti sui temi del lavoro fi- nalizzati amantenere e recuperare occupazione, non disperdendo ulteriormente le competenze depaupe- rate nel corso della crisi pandemica. Questa è l’urgenza. Ma dimenticare il me- dio e lungo periodo sarebbe irresponsabile, quando noncolpevole.Bisognacontinuareinstancabilmente a seminare ed investire , sapendo che i risultati non si colgono sempre in un giorno, per evitare innanzitut- to il grave rischio della stagflazione , che è lamicidiale combinazione di alti tassi di inflazione e bassa cresci- ta dell’economia, che trascina, poi, la spirale del pes- simismo alimentata anche dalla cronaca degli orrori del conflitto. PapaGiovanniXXIII°, il ‘Papabuono’, invitava ad usare “ l’ unità sulle cose necessarie, la libertà sulle cose non necessarie e la carità sempre”: unità, libertà e carità , una efficace regola per l’emergenza, un’inie- zione di coraggio per il lungo periodo, una scelta di sentimentoper affrontare laquotidianità e, insieme, tre formidabili strumenti per combattere le trappole mentali e le sfide reali che la storia ci sta riservando. ❁

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz