MIXER_346

81 Maggio 2022 storia ispirata a Ada Coleman , la prima barlady donna vissuta nella Londra degli anni ’20, creando un cocktail semplice elegante e di gusto che le po- tesse rendere omaggio. AVRAI SICURAMENTE MOLTI ANEDDOTI SULLA TUA GARA, CE NE RACCONTI UNO DIVERTENTE E CHE RICORDERAI? Ci sono stato parecchi aneddoti divertenti. Quello che però ricordo con più affetto è stato quando ho finito la ga- ra e un amicomi ha passato un america- no, l’ho vissuto come il momento in cui lasciar andare lo stress accumulato nel pre-gara e poi diciamocelo…da buonVe- neto quale sono nonposso restare senza bicchiere inmano! Da lìmi sono lasciato alle spalle tutti i pensieri e ci siamo di- verti, da una gara si è trasformata inuna festa , bellissimo! DOPO IL SUCCESSO (E I FE- STEGGIAMENTI) SEI TORNATO AL BANCONE DEL DRY, COME SI GESTI- SCE UNA COCKTAIL LIST DI UN LO- CALE CON UN CONCEPT COSÌ INNO- VATIVO? Il Dry Milano è un locale in cui poter trovare una pizza Napoletana a Milano abbinata a cocktail ricercati . La creazione del menu è sempre un mo- mento divertente proprio perché pizze e cocktail viaggiano sullo stesso binario. La stagionalità per noi sia al bar che in cucina è molto importante e i nostri fo- cus sonosemplicitàedeleganza , lavoria- mo conmaterie prime freschissime e per quanto ri- guarda la drink list la presenza di home-made lascia a me e ai ragazzi con cui lavoro molto spazio alla sperimentazione. Gli spazi del locale pensati per i nostri ospiti sono per lo più in condivisione, così facendo si crea un’atmosfera magica dove è pos- sibile interagire con tutti dall’orario dell’ape- ritivo fino a tarda notte, il tutto condito con buonamusica. Reputo l’ambiente del Dry Milanomagico e lo dico consapevole del fatto che non sia solomerito della nostra proposta e di tutto lo staffma soprattut- to delle persone che lo frequentano e lo scelgono per le loro serate. DRY MILANO HA ‘SVECCHIATO’ IL CONCETTO DI PIZZA IN FAMIGLIA, MA COME SI CREA UN SIGNATURE COCKTAIL DESTINATO AL FOOD PAIRING ? Il locale nasce con questo concetto e per questo nel tempo siamo stati visti come visionari da molti e coraggiosi da alcuni. Il food pairing tro- va le sue basi sull’abbinamento di un alimento ad uno spirit o ad un cocktail, una novità se pensiamo ai classici abbinamenti cibo-vino che da sempre vengono proposti nella maggior parte dei locali. Lavorare a stretto contatto con lo Chef Lorenzo Si- rabella è piuttosto stimolante perché condividia- mo idee visioni su quella che sarà poi la degustazione finale. Le materie prime che la natura ci offre unite a ottimi distillati ci danno la possibilità di creare twist sui grandi classici e signature cocktail . Un esem- pio? La nostra interpretazione del Tom- my’sMargarita conTequila, Mezcal, aga- ve e cordiale all’ ibisco e lemongrass che si abbina perfettamente ad una nostra signature pizza , la ‘provala e pepe’. Le note terrose e minerali unite all’affu- micatura del Mezcal si sposano perfet- tamente con la provola affumicata e la speziatura del pepe, il tutto unito da una nota floreale e acida data dal cordiale di ibisco e lemongrass. IL MONDO DELLA MIXABILITY È IN CONTINUA EVOLUZIONE, IN QUESTI ULTIMI ANNI SEMBRA ESSERCI UN CALO DI PERSONALE NEL SETTORE SENZA PRECEDENTI, QUALE CONSIGLIO TI SENTI DI DARE A CHI SI AVVICINA ORA A QUESTA PROFESSIONE? Il mio consiglio è di persevera- re perché come in tutte le cose ci vuole pazienza, non si può pensare di arrivare subito. La forte passione gioca un ruolo fondamentale come la dedizione e ov- viamente anche un pizzico di fortuna non guasta. Nel mio caso posso dire di esser fatto così, so dove voglio arrivare e prima o poi so che ci arriverò. La gavetta è un passaggio che tutti devono affronta- re e so bene che a volte si è tentati di mollare alla prima difficoltà, ma non c’è cosa più sbagliata. È un lavoro che ti porta ad essere sempre a con- tatto con le persone, colleghi o clienti, per cui si possono sempre trarre ispirazioni e inse- gnamenti e per questo è stimolante. Pen- so che sia necessario porsi degli obiettivi, lavorare per raggiungerli e poi lavorare ancora per superarli. GLI ULTIMI ANNI PER LA RISTORAZIONE SONO STATI PARTICOLARMENTE DIFFICILI TRA STOP FORZATI E RIAPERTURE A SINGHIOZZO, COME HAI VISSUTO QUESTA FASE? Fa sempre strano fermarsi a pensare e rendersi conto che sono già passati due anni dall’i- niziodella pandemia. Eramarzo2020quando tutto S e c o n d o c l a s s i f i c a t o a l l a C a m p a r i B a r t e n d e r C o m p e t i t i o n 2 0 2 2

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