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36 Speciale/Aziende Mixer Le filiere sostenibili, un valore anche nel fuori casa I consumatori le apprezzano e sono pronti a pagare la qualità del food & beverage. Se ben comunicate, rappresentano una leva di business di Jessika Pini O rigine italiana dellamateria prima, kmzero, biologico,modalitàproduttive sostenibili ed etiche , sono fattori che sempre più condizio- nano le scelte d’acquisto dei consumatori. Se questa sensibilità vale per la spesa domestica è presumi- bile che gli stessi utilizzatori la mantengano pure nel fuori casa. Quindi anche nell’ away fromhome le potenzialità di business legate al green sono eleva- te, seppur più difficili da veicolare al consumatore. L’interesse per le filiere sostenibili è confer- mato dai dati: secondo l’ Osservatorio Sana 2021 , curato da Nomisma, le vendite alimentari biologi- che in Italia in tutti i canali hanno raggiunto i 4,6 miliardi di euro (+5%) sull’anno precedente. Sem- pre nel 2021 dall’Osservatorio del mondo agrico- lo Enpaia-Censis emerge che l’80,5% degli italiani acquista prodotti alimentari a km zero . PIATTAFORMA ACCADEMIA DELL’HORECA Per semplificare il passaggiodi informazioni Conserve Italia ha lanciato la piattaforma online b2b Accademia dell’Horeca in cui gli stakeholder possono trovare aggregate notizie sull’origine, le modalità produttive, i progetti di sostenibilità, ecc. di tutti i brand dall’azienda indirizzati al fuori casa (Yoga, Derby Blue, Valfrutta BIO, ValfruttaGranchef, Cirio Alta Cucina e Jolly Colombani). “Con questa iniziativa – spiega Pier Franco Casadio , direttore commerciale horeca di Conserve Italia – vogliamo fare conoscere inmaniera chiara ed esaustiva il no- stro Gruppo e i suoi valori, a partire dall’impegno per la sostenibilità ambientale e sociale della filiera cooperativa”. Ne sono un esempio, continua Casa- dio, “ i progetti di filiera per la coltivazione di pe- sche, pere, albicocche e mele destinate alla produ- zione di succhi di frutta e in particolare alla gamma YogaOptimum ”, progetti che coinvolgono circa200 aziende agricole inRomagna per 800 ettari. E anco- ra, “ l’attività di recupero degli scarti di lavorazio- ne , che interessa circa 50mila tonnellate all’anno tra buccette di pomodoro, foglie di mais, semi non conformi di piselli, ceci fuori calibro e noccioli di pesche e albicocche: tutti sottoprodotti destinati all’alimentazione zootecnica oppure alla produ- zione di energia tramite digestione anaerobica”. U livi di V illa F ilippo B erio R accolta pesche V alfrutta S ucchi Y oga barman
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