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77 Giugno 2022 bero da prendere in considerazione anche misure di incentivazione economica per gli esercenti ”. In ultimo, come confermano entrambi gli intervistati, i vincoli storici e architettonici di alcuni edifici non consentono ristrutturazioni radicali per gli esercizi commerciali ospitati in palazzi di particolare pre- gio: inquesto caso la discrezionalità decisionale del- la sovrintendenza spesso non permette alterazioni e modifiche importanti ai singoli ambienti interni del locale. INVESTIMENTO E FIDELIZZAZIONE Un’indagine ISTAT del 2019, quindi non re- centenéesaustiva, stima inpocopiùdi 3milioni, pari al 5,2%, il numerodi personedisabili nel nostropae- se, ma non tiene contodella differenza tra handicap fisico e psichico , e neppure considera diversi para- Inutile girarci intorno, ancora oggi la vitadi unapersona condisabilitàdev’essere programmata ancora prima di uscire di casa: dove posso andare a pranzo, per l’aperitivo, a cena? In quale gelateria posso entrare anzi- ché aspettare fuori urlandoalmioamicoqua- le gusto prendere al postomio? Quello delle barriere architettoniche rimane un proble- ma fortissimo inItalia perchémancauna giu- sta visione della disabilità, percepita ancora oggi come una questione di nicchia quando eliminare un gradino aiuterebbe chiunque: genitori con passeggini, anziani con i basto- ni, ragazzi con infortuni passeggeri, e così via. Eppure basterebbe poco, come una rampa mobile da mettere al mattino e togliere alla chiusura . Purtroppo gli imprenditori stessi, oltre a non pensare a questo, vedono spesso quella rampa come un costo e non come un investimento: come se una persona con di- sabilità non pagasse il conto e non portasse denaro al pari di qualunque altro cliente. Ca- piamo bene che, alla luce di questa prospet- tiva, non potremo mai migliorare davvero l’accessibilità della nostra società, che inve- ce sarà possibile quando ci sentiremo tutti coinvolti nel processo di inclusione, e non per costruire una società su misura “anche dei disabili” ma semplicemente “su misura di tutti” . Dall’altro lato, anche la politica de- ve darsi una svegliata, perché è ridicolo avere una legge che obbliga un esercizio ad avere il bagno adatto ai disabilima poi non controlla l’accessibilità dell’ingresso. IACOPOMELIO: IO LA PENSOCOSÌ metri, quali la limitata deambulazione temporanea (per esempio, la frattura di una gamba che costringe alla carrozzina) equelli legati all’ età . Il dato comples- sivo però fa riflettere: dotarsi di un locale pubblico, nellospecificounbar, completamenteanorma signi- fica uninvestimento,noncertounaspesa‘aperdere’ , per un potenziale volume economico complessivo del comparto importante. Se chi lo frequenta può interamente fruirne ritornerà e ne farà passaparola, per un break even e un processo di fidelizzazione as- sicurati. Ed è ciò chehanno fatto, per due casehistory simili che partono comunque da sensibilità e atten- zione all’inclusione, Antonio Gaeta del Gran Bar di Villastellone , inprovinciadiTorino, e iconiugiNigro , proprietari del bar ForeCarpene di Pietramelara , nei pressi di Caserta. Per entrambi, ovvia considerazio- ne verso chi ha difficoltà motorie e una vision pro- fessionale attenta hanno rappresentato due motivi più che sufficienti per rendere inclusivo il loro locale, con benefici, economici edi immagine, evidenti . In- clusione e uguali diritti per tutti: qualcosa si muove, quindi, anche se c’è ancora molto da fare. E, in aiuto a chi ha difficoltà motorie, viene incontro anche il web: numerose le app, oltre a Google maps, che se- gnalano i locali accessibili a tutti, nessuno escluso. Diversi quindi, i motivi, economici e non, per ren- dere inclusivo il propriobar a tutti, e di comunicarlo. Sempre, e a tutti. ❁ WHEELMATE APP N umerose app , tra cui W heelmate e G oogle M aps , segnalano la presenza di locali accessibili a tutti
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