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23 Luglio-Agosto 2022 liamo di +40% in valore e +27% in volume rispetto al 2019. Percentuali che acquistano ancora maggior valore considerando che ilmondodellanotte è stato penalizzato in tutto il 2021 e non è ancora ripartito a tutti gli effetti. Anche la composizione degli assor- timenti conferma l’importanzadi questi prodotti: su 163 referenze 64 sono rappresentato da gin, rhum e cachaça, 16 dalla vodka. Siamo quasi alla metà”. Il bar diurno è un canale importantissimo per i distributori di bevande che concentranoqui un terzodelleproprie vendite. “ Anchenel bar – afferma – iWhite Spirits pur nonavendoquote tanto elevate quanto nel serale (siamo al 40%contro il 50%) sono in forte crescita a valore (+29%) e a volume (+19%) . Sono comunque un terzo delle referenze trattate e l’unica categoria in crescita, eccetto ready to drink”. Nel ristorante , la parte più consistente delle vendite è rappresentatada digestivi alcolici e liquori dolci . “La categoriadegli amari cresce leggermente in valore e tiene in volume – sottolinea Carbone – ma anche in questo caso sono i White Spirits a segnare lemigliori performance (+45%a valore e +33%a vo- lume). Nei ristoranti anche grappa ewhisky rappre- sentano una parte importante del mercato, anche se non sono riusciti a recuperare il terreno perso du- rante la pandemia”. Nel canale pizzerie , infine, sono i digestivi gli alcolici più venduti, tallonati dai White Spirits (29% di quota per i primi, 25% per i secondi). “Sono que- sti ultimi però a crescere – conclude Carbone – di oltre il 30%”. GIN: IL PROTAGONISTA DELLA CATEGORIA Entrando più nello specifico è il Gin che sta trascinando la crescita di tutta la categoria alcolici, cresce infatti avaloredel +98%rispettoal 2020edel +64% rispetto al 2019 . A volume registra un ottimo +36%. “ Crescono soprattutto le referenze premium – sottolineaCarbone–e i prodotti di qualità. Ilconsu- matoreè sì dispostoa spenderecifre importanti per uncocktail la sera , soprattuttonei locali di tendenza delle grandi città, ma pretende che siano preparati utilizzando ingredienti di alto livello . Rimanendo nell’ambito dei White Spirits, vanno bene anche la tequila, che però ha un peso marginale sul mercato, e il rhum, chenoncresce avolume,ma solo invalore, per la qualificazione dell’offerta”. Questo fenomeno si inserisce in un contesto generale di crescita dei prodotti legati alla mixology , spinta anche dagli investimenti delle aziende dell’in- dustria degli spirits. “Pensiamo per esempio ai corsi di formazione per i baristi – afferma – organizzati sia dall’industria che dai distributori e che favoriscono la vendita di prodotti di mixology. Di questo trend be- neficiano anche le bibite gasate impiegate per la re- alizzazione di cocktail, toniche e ginger, che cresco- no in controtendenza con la loro categoria . Anche le performance dei Ready to drink trovano spiegazione inquesto fenomeno. La lorocrescita, legataanche all’a- sportoe spintadallegrandi aziende, testimonia come il consumatore ami consumarequesto tipodi bevande”. Soffre invece la grappa . “Mentre il mercato degli spirits è fortemente concentrato – spiega Car- bone – conpochi grandi operatori, quellodella grap- pa è molto polverizzato. Per ovviare a questo pro- blemaèstatocreatounConsorziodellaGrappa,ma bisogna ancora stabilire un disciplinare . In questo scenario si fa fatica a creare mode che si consolidi- no, spingendo i consumi: qualcuno sta provando a portare questo alcolico inmixology, ma si tratta di esempi isolati . La grappa è ancora un fenomeno le- gato al dopocena o alla correzione ”. ❁ P roduct Q uota V alore su C ategoria V endite in V alore V ariazione % vs A nno P recedente V endite in V alore V ariazione % vs 2 A nni P recedenti SPIRITS 100,0 56,6% 8,1% WHITE SPIRITS 37,7 84,5% 43,7% DIGESTIVI ALCOLICI 17,6 34,5% -9,0% LIQUORI 17,3 43,9% -5,2% VODKA 10,5 63,5% -5,5% WHISKY 7,1 44,4% -2,0% GRAPPA 6,3 38,3% -9,4% BRANDY E COGNAC 3,0 46,0% 3,7% ALTRO SPIRITS 0,3 47,1% -2,0% RTD E RTS 0,2 51,9% 10,7% Fonte: IRI TREND DEGLI SPIRITS

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