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28 Insights Mixer turaleè la regina indiscussadelmercatonaziona- le, con un’incidenza del 69%, contro il 17% della gassata (incalo) e il 14%della effervescentenatu- rale (increscita) . Quest’ultima èperòunapreroga- tiva di alcune aree geografiche, Lazio e Campania su tutte, e dunque è lì che raccoglie imaggiori con- sensi. Peraltro, laprevalenzadellanaturale rispetto alla gassata accomuna i maggiori mercati europei edè coerente conunapropensione a scegliere l’ac- quaper le sue proprietà e il contenutodiminerali. Nelfuoricasaperòirapportidiforzasonodiversi: nel packaging in vetro la naturale scende al 62%, mentre arriva quasi al 40% la somma di gassata (21%) ed effervescente naturale (17%). Quanto ai canali, a grandi linee la Gdo vale il 60% del mer- cato, il fuori casa se ne aggiudica il 40%, suddiviso tra Horeca (29%) e vending (11%). L’IMPENNATA DEI COSTI INDUSTRIALI Una volta chiarito lo scenariodi fondodel settore, cosa è accaduto nell’ultimo biennio? Di tutto. I problemi sono iniziati nel 2021, con i pri- mi rincari del gas, che per un’industria energivo- ra – basti pensare alla produzione delle bottiglie, in Pet e in vetro, ma anche all’utilizzo del gas per fare CO2 – rappresentano una grana notevole. I numeri valgono più delle parole: a gennaio 2021 una tonnellata di Pet costava 700 euro; dopo un anno il prezzoè salitoa1.700euro, quindi +142% in 12 mesi . Dal canto suo il costo del vetro è au- mentato di circa il 40%, mentre quello del legno con cui si realizzano i pallet per il trasporto dei cestelli è praticamente raddoppiato. Senza con- tare l’annosa questione dei furti di pallet, che ali- mentano unmercato ‘nero’ parallelo a quello uf- ficiale. Anche carta e cartone sono rincarati e nel complesso l’incremento dei costi per i produttori di acqua confezionata sarebbe stato pari al 15% circa. L’invasione dell’Ucraina da parte della Rus- sia ha peggiorato la situazione, con il gas arrivato a soglie impensabili, tantoda causareun’ulteriore impennata del 10% dei costi. Poi, nel pieno dell’estate, è scoppiato il caso CO2: l’anidride carbonica utilizzata nella produzione di acqua gassata è diventata all’im- provviso di difficile reperibilit , per effetto del bloccodegli impianti di unodei principali opera- tori di unmercato già di per sémolto concentrato in termini di fornitori. Inbase alle voci raccolteda Mixer, i produttori di acqua minerale non han- no ben chiaro il quadro delle ragioni che hanno portato a questa situazione, ma di certo si sono visti recapitare aumenti sul prezzo della CO2 con effetto retroattivo, a far data dal 1° luglio. La vicenda dell’anidride carbonica rias- sume bene il quadro di difficoltà attraversato dal settore: il prezzo dellematerie prime è schizzato alle stelle, per ragioni varie, non ultima la guerra in Ucraina; c’è il sospetto – tutto da dimostrare – che in qualche caso possa essersi innescata an- che una dinamica speculativa, ma il risultatonon cambia. Oltre a costaremoltodi più, questema- terie prime sono difficili da trovare, le consegne diventano incerte, coneffetti acascata sull’intera filiera . Una regola a cui non sfugge il trasporto, altra voce che ha accresciuto il suo peso nel con- to economico di tutte le aziende e che patisce la mancanza di autisti: sarebbero 20.000 i condu- centi di mezzi pesanti che mancano all’appello nel sistema del trasporto merci italiano. LA SOSTENIBILITÀ PRESENTA IL CONTO A complicare il quadro, in prospettiva, è anche la giusta esigenza di contenere l’impatto ambientale del settore. L’Unione Europea ha det- tato i tempi: ciascun Paese membro ha l’obbligo di raggiungere una quota di utilizzo di R-Pet (il Pet ricavatodal riciclodi bottiglie) pari al 25%en- tro il 2025. Il problema è che l’R-Pet costa all’in- circa 2.700 euro a tonnellata, cioè 1.000 euro in più rispetto alla quotazione raggiunta dal Pet lo scorso gennaio . In sintesi, la sostenibilità am-
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