MIXER_350

6 Attualità Mixer Effetto rincari: a rischio oltre 30mila locali Aumentare i listini, per tenere lontano il pericolo di dover abbassare la saracinesca, magari anche solo temporaneamente. E ancora, aspettare il supporto – inevitabile – del nuovo esecutivo. Di fronte all’aumento monstre di luce, gas e materie prime, per i pubblici esercizi è arrivato il momento della verità (e delle scelte) Giulia Di Camillo T empesta perfetta o autunno caldo? Ristori o risparmi su larga scala? Cambiano i nomi, ma alzi lamano chi sareb- be pronto a scommettere su un futuro prossimo senza scossoni per unmondo, quello del fuori casa, uscito con il ven- to in poppa dal post-pandemia, e oraminacciato dallamiscela esplosiva di costi fuori controllo e perdita di potere d’acquisto dei consumatori. E adesso? Alla vigilia dei mesi più critici, per produttori e pubblici esercizi la strada appare già segnata: i pri- mi, impossibilitati a scaricare interamente subar e ristoranti la moledei rincari subìti; i secondi, costretti adaumentare i prezzi al consumo, ma senza avere la certezza che i ricavi superino i costi. Risultato: per tutti il rischio è di avere nel 2022 fatturati recordmamargini inesistenti, o quasi . A RISCHIO CHIUSURA UN’IMPRESA SU DIECI “Ho tre attività. Eda imprenditore sonopragmatico: inque- sta condizione o si chiude o si agisce sulla leva del prezzo – rac- contauntestimoned’eccezione come AldoMariaCursano , vice presidente vicariodi FipeConfcommercio –Non c’è altra solu- zione. Dopo una prima fase di resilienza, quello che sta emer- gendo nel settore e che abbiamo già inquadrato nel sistema dellenostre casse è che saremo costretti a evidenziare il rincaro energetico come un costo aggiuntivo che inseriremo sui conti”. Aumentare i listini, dunque. Unica e ‘necessaria’ contromi- sura da prendere per scontare i rincari. “I primi aumenti del 3-4% sono già stati attuati a partire damaggio, adesso saranno seguiti da una percentuale compresa tra il 5 e il 10%, a discre- zione degli esercenti ”. Una questione di legittima difesa, per l’appunto, di cui sarà chiamato a occuparsi il nuovo esecutivo. “Fino a quando le istituzioni non troveranno la modalità per sopperire a queste impennate – prosegue Cursano – chi vuole restare sul mercato dovrà ritoccare i prezzi , chiaramente con grande ponderazione. La situazione è seria, non possiamo as- sistervi da testimoni impotenti mentre le nostre imprese sono destinate al default”. PREZZI PIÙ ALTI CONTRO IL DEFAULT A conti fatti, e mentre al settore arriva un supporto dal de- cretoAiuti Ter , stando alle ultime rilevazioni del Centro Studi Fipe il numero di bar e ristoranti attivi al 31 dicembre 2021 sono 339.772 . Di questi, 151.764 sono a nord, 72.578 nel cen- A ldo M aria C ursano , vice presidente vicario di F ipe C onfcommercio

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