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89 Ottobre 2022 Iniziamo un viaggio alla scoperta del ‘re dei distillati’ in compagnia di un grande esperto: Luca Di Francia. La classificazione del cognac, che preclude alle sue diversità aromatiche, fa riflettere anche sulle sue possibilità di giocare un ruolo nella miscelazione moderna che andrebbe forse ripensato… Luca Di Francia Cognac Educator I l Cognac , oltre a essere riconosciuto come il più nobile tra tutti i distillati , riesce sempre a far parla- re di sé per la sua eccezionale qualità e autenticità. Prodotto nel rispetto di un know-how secolare, il Co- gnac è protetto da un disciplinare che ne garantisce l’origine e l’autenticità . Tuttavia in Italia alcune volte questo distillato è anco- ra considerato esclusivamente come un prodotto da meditazione, da consumare cioè a fine pasto, quan- do in realtà è un distillato estremamente versatile e un ottimo ‘alleato dei barmen’ , dato che grazie al suo corredo aromatico e alla sua classificazione di età, ri- esce a sorprendere risultando essere un ottimo aged spirit da utilizzare in qualsiasi tipologia di miscelazio- ne: dai cocktail più storici ai classici per finire con i Twist on classic. Prima di imbattersi nell’utilizzo in miscelazione, è quindi opportuno fare un breve brush up sulla classificazione di età dei cognac . Solitamente può essere definito cognac solo quel distillato che abbia fatto invecchiamento in botti, per- tanto per tutta la durata del processo di lavorazione della materia prima (dalla vendemmia alla distillazio- ne), è correttamente definito come eau de vie de vin . L’età del cognac corrisponde sempre al distillato più giovane presente nell’assemblaggio . Il cognac inoltre, non può essere commercializzato se non con almeno un minimo di due anni di invecchiamento , senza interruzioni e trascorsi esclusivamente in botti di rovere . Qui di seguito sono elencate le categorie di invecchiamento maggiormente utilizzate. Il cognac , la classificazione e non solo … L’APPROFONDIMENTO

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