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22 MERCATO L o scorso 13 agosto è entrato in vigore il decreto le- gislativo n. 104/2022 cosiddetto ‘Trasparenza’, che ha recepito la direttiva europea n. 1152\2019 in mate- ria di condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, aumen- tando, rispetto a essa, il carico di oneri delle imprese e de- gli intermediari. Il decreto in questione ha fatto riscrivere tutte le lettere individuali di lavoro, obbligando le imprese a riprodurre un lungo elenco di clausole che regolano il rapporto lavorativo e che usualmente sono rinviate ai con- tratti collettivi nazionali di lavoro. Garantire al lavoratore una corretta gestione del rapporto lavorativo e preservare la flessibilità e l’organiz- zazione del datore di lavoro sono fac- ce della stessa medaglia, e la soste- nibilità economica dell’impresa non può che essere legata strettamente al clima aziendale e alla percezione di ‘buona fede’ tra le parti in causa. Per questo la FIPE ha contestato l’approccio burocrati- co introdotto da tale normativa, non solo mostrando alle forze politiche l’inefficacia di questo provvedimento, ma anche provando a mettere in campo diversi strumenti per semplificare le procedure di adeguamento alla normativa delle lettere di assunzione e informative. D’altro canto, questa situazione dà l’opportunità di dare evidenza, nelle nuove informative citate del Contratto Col- lettivo Nazionale di Lavoro, così come di quelli di secondo TRASPARENZA E LAVORO, OLTRE IL DECRETO IL DECRETO ‘TRASPARENZA’ COMPLICA LA BUROCRAZIA, MA DÀ OCCASIONE ALLE IMPRESE DI PORRE ATTENZIONE ALLA CORRETTA APPLICAZIONEDELCONTRATTO ANDREA CHIRIATTI livello, alla questione della corretta applicazione del con- tratto e della tutela della concorrenza leale tra imprese come strumento di valorizzazione del capitale umano e selezione virtuosa delle imprese sul mercato. Si è appena conclusa una legislatura che ancora di più delle altre ha imposto una gestione del lavoro prescrit- tiva che ha tolto ogni spazio possibile d’azione alla con- trattazione collettiva. La sussidiarietà orizzontale e ver- ticale, il coinvolgimento delle parti sociali e, in generale, il decentramento per competenze dei processi decisionali sono stru- menti fondamentali della nostra democrazia economica, che piut- tosto deve abbandonare dirigismo e accentramento. Speriamo che l’illusione di miglio- rare le condizioni di lavoro o creare occupazione per decreto sia al più presto messa in soffitta. Abbiamo bisogno di maggior fiducia negli attori del sistema produttivo e nella loro capacità di trovare gli equilibri più efficaci e virtuosi. Meno Stato e più Società, quindi. Ma, oltre alle contrap- posizioni, è più corretto dire che ognuno deve operare in maniera più virtuosa per la sua parte, anche perché senza Stato non c’è Società, e senza quest’ultima non solo non c’è trasparenza, ma non c’è neanche impresa, e quindi lavoro. “ ABBIAMO BISOGNO DI MAGGIOR FIDUCIA NEGLI ATTORI DEL SISTEMA PRODUTTIVO ”
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