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FUORI CASA 26 GIÀ DA ALCUNI ANNI IN CALO, LA CATEGORIA NON SEMBRA TROVARE LA CHIAVE DI VOLTA PER UNA INVERSIONE DI ROTTA. LA VIA DI USCITA POTREBBE ESSERE QUELLA DI INDIVIDUARE NUOVE OCCASIONI CONSUMO DI ELENA CONSONNI C ontinua la serie storica negativa per il settore dei succhi di frutta nel fuori casa , che non sem- bra trovare la quadra per invertire la tendenza al calo. “La categoria – commenta in esclusiva per Mixer Mario Carbone, Account Director di IRI ̶ è in pro- fonda crisi da almeno un quinquennio in tutti i canali, sia in Horeca che in gdo. La crisi è imputabile tendenzialmente al fatto che il prodotto nella percezione del consumatore non viene ritenuto salutistico essendo a base di zuccheri : nel mondo delle bevande lo zucchero è visto in maniera negativa. Lo dimostra il fatto che anche nel segmento bi- bite gassate il mondo del ‘no zucchero’ crescemeglio delle ricettazioni tradizionali. A questo fattore ne va aggiunto un altro che riguarda specificamente il fuori casa: il posizio- namento di prezzo al pubblico del prodotto, che non reg- ge il confronto con quello proposto negli scaffali della distribuzione . Nella gdo una bottiglia da un litro o un litro e mezzo costa circa un euro e mezzo; in un bar una botti- glietta può costare quasi il doppio. Nel percepito del con- sumatore il posizionamento della categoria nel bar non è conveniente. Un altro elemento di debolezza è legato alle occasioni di consumo. I succhi sono tuttora consumati prevalentemente nel bar diurno nelle pause di metà mat- tina o pomeriggio, due momenti che non coincidono con gli orari di punta dei bar e che con lo smartworking hanno visto calare ulteriormente gli accessi”. VETRO E BAR PROTAGONISTI Ma vediamo qualche numero a sostegno delle tendenze descritte. Rispetto al 2019 (anno di riferimento, pre-pan- demia), il settore è calato del 17% a volume e del 12% a valore . “Questi dati – afferma Carbone – confermano il trend del -5% annuo che registriamo per la categoria or- mai da alcuni anni a questa parte”. La bottiglietta in vetro nel formato da 200 cl rappresen- ta il formato principale . Totalizza infatti l’87 delle vendite a valore e quasi il 70% a volume. PROSPETTIVE DOLCEAMARE PER I SUCCHI DI FRUTTA • SI CONFERMA IL CALO DELLE VENDITE PER I SUCCHI DI FRUTTA, TENDENZA CONSOLIDATA DA ALCUNI ANNI. PENALIZZANO LA CATEGORIA IL CONTENUTO ZUCCHERINO DELLE BEVANDE, IL DIVARIO DI PREZZO CON IL RETAIL, LE OCCASIONI DI CONSUMO • IL CANALE DI RIFERIMENTO PER LA CATEGORIA È IL BAR DIURNO, IL FORMATO LA BOTTIGLIETTA IN VETRO • TRA I GUSTI SOFFRONO DI PIÙ QUELLI TRADIZIONALI, PIÙ DINAMICI QUELLI CON UN PERCEPITO PIÙ SALUTISTICO E QUELLI ESOTICI
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