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64 SPUMANTE E PROSECCO TRAINATI DAL FUORI CASA, I CONSUMI SONO RIPARTITI CON NUOVE TENDENZE. ADESSO LA DOMANDA SI RIVOLGE A VINI FRESCHI E DAL PERLAGE ELEGANTE. MENTRE IL PROSECCO ENTRA NELLA MIXOLOGY JESSIKA PINI D all’aperitivo alla mixology, dagli eventi ai ristoranti, il successo delle bollicine – Prosecco, Cava e Cham- pagne i tre più diffusi al mondo – non si ferma più anche se le differenze non mancano: cambiano i vitigni e cambia il modo di produzione (Cava e Champagne si producono con il metodo classico, il Prosecco Doc con il metodo Charmat), ma il punto fermo è il balzo in avanti che gli spumanti italiani hanno registrato con il pieno ri- torno alla socialità. A trainare i consumi nella penisola è stato il fuori casa , sottolineano le ultime ricerche, con una domanda che ormai si è completamente destagionaliz- zata : non più vini per le festività e le ricorrenze quindi, ma un’abitudine quotidiana legata a occasioni come aperiti- vo, light lunch o light dinner. HORECA: VINCE LO CHARMAT SECCO In uno scenario in cui oltre il 70% della produzione spu- mantistica italiana è destinata alle esportazioni, e il fuori casa pesa per il 40% nel consumo na- zionale, il momento d’oro vissuto dagli spumanti viene confermato dalle elabo- razioni di Wine Monitor su dati Nielsen. Tra gennaio a giugno di quest’anno, le vendite nel canale cash&carry sono au- mentate del 7,1% a volume, e dell’11,7% a valore, con una nota oltremodo signifi- cativa: la tipologia più acquistata dagli operatori dell’horeca è state per oltre il 93% lo charmat secco , seguite dal metodo classico (circa il 3,3% dei volu- mi), e la restante parte divisa tra charmat dolce e champa- gne. A preoccupare, piuttosto, è l’ultimo scorcio del 2022, quando a causa di caro bollette e mancanza del vetro, per i produttori sarà inevitabile ritoccare verso l’alto i listini (fino ad ora alzati non oltre il 6%). “Si tratta di una situa- zione che impatta soprattutto sul segmento degli spu- manti , un comparto che necessita di bottiglie particolari e che, andando molto all’estero, non può diluire i tempi di consegna per i costi di logistica”, dice a questo propo- sito Vittorio Cino , direttore generale di Federvini . La conseguenza, prosegue Cino, sarà con ogni probabilità un con- sumo nell’OOH più selettivo . “Non di- mentichiamo che ci sono 6,4 milioni di italiani che non sono disposti a rinuncia- re alle proprie abitudini di consumo nel fuori casa, soprattutto se si parla di uno status symbol come lo spumante”. PROSECCO E SPUMANTE: IL FUTURO È GIÀ QUI • IL SUCCESSO È TRASVERSALE PER LE BOLLICINE: LA DOMANDA È COMPLETAMENTE DESTAGIONALIZZATA • ALL’ESTERO GLI SPUMANTI ITALIANI CONTINUANO A CRESCERE • LA GENERAZIONE Z TRAINA L’UTILIZZO DI PROSECCO DOC E DOCG NELLA MIXOLOGY “ + 7,1% A VOLUME +11,7% A VALORE ”

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