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7 COVER STORY SCEGLIERE O ESSERE SCELTI? Da un capo all’altro della penisola, con le linee del conto economico impazzite, il vero ostacolo alla crescita riguar- da dunque il capitale umano, o meglio la sua mancanza. “Il nostro Gruppo è sotto organico di un centinaio di per- sone, il 10% del totale dei dipendenti – racconta ad esem- pio Giovanni Porcu , fondatore e ceo della catena di risto- ranti-birrifici Doppio Malto – Qualche anno fa eri tu che sceglievi le persone, adesso sono le persone che scelgono le aziende. Se non hai un approccio di questo tipo, di chi lavora per essere scelto dagli altri, hai perso in partenza. Le leve sono tante, discutere solo di retribuzione è ri- duttivo , bisogna parlare di coinvolgimento, raccontare i progetti e lavorare sull’equilibrio tra lavoro e tempo libe- ro”. Insomma, lavorare nel mondo di bar e ristoranti deve tornare ad essere sinonimo di cool job come era soltanto fino a pochi decenni fa. Il merito era di stipendi adeguati al costo della vita e di un approccio alla professione meno utilitaristico. “Esiste un problema di cultura del lavoro, nel nostro setto- re in particolare è diffusa una sorta di disprezzo della pro- fessione, vista come transitoria o sottovalutata”, sostiene Edoardo Maggiori , tra i cinque under 30 da tenere d’oc- chio nel food secondo Forbes, ceo e founder delle società di consulenza Sun Tzu Consulting . PERSONALE CERCASI Perfetto paradigma di quanto sta avvenendo in questi mesi nel comparto, sono le case history di molti ristoranti. IL LAVORO NELL’HORECA, PARLA RANDSTAD ITALIA Formazione, formazione e ancora formazione. L’unico modo per uscire dal ‘cul de sac’ della mancanza di attrattività del settore horeca la indica Laura Onestinghel , speciality manager retail, contact center e hospitality & food di Randstad Italia. “Nell’ospitalità e nella ristorazione paghiamo una non cultura collegata alla retribuzione e alla gratificazione di mansioni che, agli occhi di tutti, non richiedono una precisa competenza”. Ecco allora che la multinazionale olandese, attraverso la unit dedicata Randstad Hr Solutions , progetta percorsi esterni e interni alle aziende, che possono utilizzare a tale scopo gli appositi fondi di categoria. “Sosteniamo le imprese nell’utilizzo delle risorse da loro accantonate per la formazione, rimborsandone una parte; nel dettaglio, possiamo finanziare corsi da un minimo di 16 ore, ad esempio per l’haccp e la sicurezza, fino a un massimo di 250 ore , sulla base dei contenuti più disparati”. Ma nemmeno la formazione può servire – è l’altro monito - se non si investe sui giovani con uno storytelling appropriato. “Va spiegato loro dove porta l’investimento, il settore deve diventare appealing agli occhi di un ventenne. Per chi ci lavora il work life balance è diventato molto importante. Non a caso, negli ultimi tempi molte candidature del mondo dell’ospitalità e della ristorazione hanno virato verso il mondo della gdo , per poter lavorare in un contesto diverso, senza che c’entri la retribuzione. Un altro settore che ha trainato molto è quello della logistica, dove è andato chi non voleva più stare a costante contatto con i clienti”.

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