Qualitaly_121
11 FEB. MAR. 2021 formati e una struttura che diffi- cilmente si adatterebbe a servire i negozi alimentari, per non parlare del consumatore finale, attraverso l’online. Non potendo contare su ristori o altri aiuti pubblici, gli uni- ci consigli che posso dare ai miei colleghi sono quelli di gestire con molta attenzione il magazzino, con- tenendo gli ordini per evitare di ac- cumulare scorte difficili da smaltire e di tenere sotto stretto controllo i conti, per evitare di dover ricorrere a prestiti bancari. Credo che l’unica misura che possa a questo punto darci sollievo è la riapertura: non esistono evidenze di focolai avve- nuti nell’ambito della ristorazione, nemmeno con le aperture di questa estate. I problemi erano legati ad altre tipologie di attività. I ristoratori hanno investito molto per mettersi a norma: non chiediamo altro che li lascino lavorare”. “Il settore della ristorazione – ag- giunge Lorenzo Morelli, consiglie- re di Cooperativa Italiana Cate- ring – che aveva superato il primo lockdown grazie alla ripresa dell’e- state, è ora in crisi profonda, con la perdita del periodo natalizio e della stagione invernale, importante so- prattutto per le attività dell’arco al- pino. Mi rendo conto che per chiun- que sarebbe stato difficile gestire chiudere i locali: i ristoratori e i loro fornitori hanno quindi avuto tempo di organizzarsi, programmare gli acquisti, in modo da non caricarsi di spese inutili per merce deperi- bile. In Italia non si è mai riusciti a dare indicazioni così precise: di settimana in settimana siamo in at- tesa della comunicazione del colore delle zone, che possono cambiare da un giorno all’altro. Serve stabilità per poter pianificare il nostro futuro. Questo vale sia per noi che per i nostri clienti. Noi abbiamo fatto tutto ciò che potevamo: ridotto le scorte, messo i dipendenti in cassa inte- grazione, ottimizzato le consegne… Ora ci servono certezze”. INNOVAZIONE, SOCIAL E COESIONE: I TRE SEGRETI PER RESISTERE In attesa di quella visione a lungo termine che possa permettere agli operatori del settore di ricomin- ciare a lavorare con serenità, ab- biamo intervistato Antonio Faralla Chief Executive Officer di Formind, società di ricerche di mercato che segue, tra gli altri il comparto del fuori casa. A lui abbiamo chiesto quale può essere il modo migliore Pietro Vincenzo Murgia Lorenzo Morelli situazioni come questa e che tutti i Paesi hanno deciso di chiudere i ristoranti per contenere i contagi, ma certi Paesi hanno sostenuto il settore con interventi di maggior rilievo rispetto ai nostri ristori, che peraltro sono stati limitati alle atti- vità di ristorazione, senza pensare alla filiera a monte. A rendere tutto ancora più complicato è lamancan- za di certezze. In Germania hanno comunicato con una settimana di anticipo che si sarebbe proceduto a
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