Qualitaly_121
21 FEB. MAR. 2021 contemplando sempre un fattore di rischio e d’errore. Partiamo da questa premessa per allacciarci a quanto ogni 7 anni è stanziato dall’Unione Europea all’I- talia come Paese della UE, ossia mi riferisco ai finanziamenti che ri- entrano nella cosiddetta Agenda. In quella che si è appena chiusa (2014 – 2020) erano compresi circa 75 miliardi di euro dei quali solo cir- ca una ventina sono stati investiti. I 55 miliardi di euro rimasti vanno in gestione dei residui. Di fronte a una situazione simile, ossia quando l’Europa vede, come nel caso dell’I- talia, una ‘rimanenza’ pecuniaria di tale por tata, concede ancora un anno di tempo affinché questi residui possano essere utilizzati. In sintesi, permette di adoperare i soldi a patto che vengano inve- stiti attraverso bandi e progetti di sviluppo. Nel frattempo, è partita anche la nuovaAgenda 2021 – 2027. Come e da chi sono gestiti questi soldi? Questi soldi sono amministrati a contributo alle attività che hanno registrato un drastico calo del fattu- rato. Fortunatamente si può ancora rimediare tramite la gestione dei cosiddetti ‘residui’, ossia i finanzia- menti europei, sempre dall’agenda 2014-2020, che l’Italia non è stata in grado di utilizzare e che sono ‘avan- zati’ dallo stanziamento iniziale”. Sull’argomento è giusto fare un considerevole resoconto con lo stesso Barbarisi, proprio per dare appoggio a quanti stanno attraver- sando il momento difficile. Andiamo per gradi e spieghiamo cosa deve fare un imprenditore, da dove arrivano questi finan- ziamenti e cosa sono i residui. Il primo step è quello di realizza- re un piano di business (business plan) da presentare alla pubblica amministrazione, indispensabile per richiedere questi finanziamen- ti. Ciò avviene perché la pubblica amministrazione, proprio come una banca, necessita di un ‘progetto’ chiaro e lineare in base al quale decidere se procedere, ovviamente C on regolarità e in modo costante la situazione ci “costringe” a fare i conti. Non seguiamo solo i numeri di contagi e deces- si ma pure quelli dell’economia e del tessuto sociale che stanno preoccupando tanto come quelli della sanità. Il settore della risto- razione, ormai fermo (o in parte) dall’inizio della pandemia, ci apre una panoramica che inquieta: per- dita del 48%delle vendite e un calo del fatturato di circa 10 miliardi di euro; una crisi che tocca 330.000 attività come ristoranti, trattorie e bar, all’incirca 70.000 industrie alimentari e 740.000 realtà agricole alle quali si legano oltre 3.600.000 lavoratori. È Giancarlo Barbarisi – consulente specializzato in finanza d’impresa e fondatore del blog Business Plan Vincente – a riportare le cifre, toc- cando anche un argomento assai interessante e al tempo stesso molto delicato: “In pochi sanno (e sapevano) che si possono uti- lizzare i fondi europei dell’agenda 2014-2020 per dare un concreto Giancarlo Barbarisi, consulente specializzato in finanza d’impresa e fondatore del blog Business Plan Vincente www.businessplanvincente.com
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