Qualitaly_121

26 FEB. MAR. 2021 D allo scoppio della pan- demia gli italiani hanno preparato più pasti a casa. Hanno ampliato il proprioorizzontegastronomico in re- lazione a nuovi gusti e sapori. Hanno gravitatoattornoa ricette, ingredienti e piatti con curiosità, indulgenza e resilienza. L’impossibilitàdi frequen- tare ristoranti, pizzerie e, ingenerale, luoghi di ristoro, ha portato il cliente a crearsi una naturale comfort zone casalinga. Il tempo a disposizione gli ha permesso di approfondire e scopriremetodi, idee e tecniche che lo hanno fatto maturare a livello di conoscenze. Il vecchioconsumatore IN TAVOLA Come ristabilire un rapporto con il cliente dopo che questo è entrato in una fase creativa e sperimentale in casa propria? Con un’offerta versatile e mirata. Ispirando e diventando veri fari per persone che giorno dopo giorno approfondiscono la propria conoscenza culinaria. E il commensale passa alla fase 2.0 IL CONSUMATORE È CAMBIATO (E CON LUI I CONSUMI) è diventato un nuovo consumatore e non solo nel nostro Paese, dove abbiamo una tradizione e una pas- sione pluricentenaria tramandata di generazione in generazione, da mammeenonne,maanchenel resto del mondo. Il lasso temporale, la possibilità di indagare, valutare, scegliere in modo autonomo cosa fare, cosa acquistare e conseguentemente cosa cucinare, ha creato un nuo- vo individuo, con cui oggi il mondo della ristorazione deve relazionarsi in modo chiaro, onesto, sincero, preparato e, lo si è detto più vol- te, anche empatico. Cerchiamo di capire allora come questo nuovo consumatore, questo commensa- le 2.0, causa restrizioni in stato di crisi sanitaria globale, influenzerà il mercato. COSA C’È NEL PIATTO Aumentano al ristorante gli ordini di piatti che gli ospiti difficilmente riescono (o sono riusciti) a prepa- rare a casa: la carne alla brace (non tutti hanno un terrazzo o un giar- dino), l’anatra arrosto (ingrediente ostico da trattare) e la paella (dal procedimento infinito) sono tra i piatti più richiesti nelle grandi città, come Parigi, Londra o New York. DI RICCARDO SADA

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