Qualitaly_121

27 FEB. MAR. 2021 Senza dimenticare le prelibatezze, le sfiziosità. Saper cucinare una bi- stecca di carne frollata per mesi o del manzo di Kobe di razza Wagyu, che costa dai 100 ai 1000 euro al chilo, non è da tutti. Ci sono piatti che sempre andremo a consumare al ristorante e difficilmente prove- remo a bissare a casa. Insomma, quello che troveremo nei nostri ristoranti sarà un cliente nuo- vo, che consumeràmeno pasti fuori casa, ma sicuramente che ordine- rà piatti ‘impegnativi’, di altissima qualità. Ne sanno qualcosa gli america- ni che, bloccati per la pandemia, hanno cucinato per la prima volta nelle proprie case. È risaputo che, soprattutto a New York, prima del Coronavirus nessuno (o quasi) cu- cinasse nelle proprie abitazioni. Tal- volta, nelle case non vi era neanche installata la cucina, ma solo forni a microonde per scaldare le vivande che immancabilmente venivano or- dinate a domicilio. Gli americani oggi si sono invece fatti prendere lamanopiùdai talent show culinari che da Netflix. Prendendoci gusto. Fortemente. Il lockdown li ha avvicinati ai fornelli ed è così che si sono sbizzarriti a preparare salse gourmet, provare nuove ricette e ripulire i portaspezie. Questo perché negli Stati Uniti è scoppiata la moda delle salse pic- canti. E qui il Messico gioca un ruolo fondamentale anche in fatto di ge- nuinità dei prodotti. Anche molti Millennial e Gen X han- no iniziato a cucinare a casa per la prima volta e si sono divertiti. Cosa vorranno quindi dal ristorante nel futuro? Probabilmente non mange- ranno più nei fast food ma vorranno qualcosa di più curato, magari un hamburger gourmet. A Dubai risol- vono questo problema mandandoti direttamente a casa lo chef: l’idea è di Ashok Kalyanpur dell’ITC Wel- comgroup, che fornisce un preciso e curato servizio nelle città degli Emirati Arabi Uniti. Una media mondiale: le percentuali Abbiamo stimato, calcolatrice alla mano e facendo una media dei sondaggi internazionali, che l’88% della popolazione mondiale ha cucinato più pasti a casa da quando è entrato l’obbligo di asporto per i ristoranti. Il 49% ha iniziato a cucinare i propri piatti per la prima volta. Il 46% usa cibi precotti e confezionati. L’84% consuma subito ciò che prepara. Il 14% afferma che preferisce invece preparare il tutto in anticipo riscaldandolo i giorni seguenti. Il 67% ha usato ciò che aveva nel congelatore e nella dispensa. Il 54% dei consumatori prova nuove ricette più in casa che fuori. Per fare questo, il 58% cerca ispirazione online tramite influencer e chef stellati. Il 46% è disposto a spendere dai 15 ai 30 minuti per cucinare, mentre il restante 44% impiegherà da 30 ai 60 minuti. Il 71% ordina dai ristoranti in cui pranzava anche prima della pandemia. giare fuori casa”. Il ristorante, quindi, per poter tornare ai flussi precedenti al Covid (o quasi), deve essere ri- pensato completamente in fatto di offerta. I menù dovranno riportare voci irripetibili, e procedimenti quasi inarrivabili, se paragonati a quelli vissuti acasa. Lepropostedovranno essere impossibili da replicare tra le mura domestiche. Ma potranno RIVEDIAMO I PIANI E LE OFFERTE “Se da un lato si presuppone che nel breve non si tornerà a lavorare in ufficio come si faceva prima - immagina Rene Lammers, a capo del dipartimento dello sviluppo di PepsiCo – bisogna prepararsi al fatto che durante la settimana ci saranno poche occasioni per man-

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