Qualitaly_121
38 FEB. MAR. 2021 I l primo lockdown ci ha colti impreparati. Paura, incertezza, alienamento hanno caratteriz- zato le nostre giornate divenute interminabili per il troppo tempo libe- ro a nostra disposizione. Un tempo a cui, diciamolo, nessuno di noi era preparato. Quel tempo, che tutti noi solitamen- te detestiamo ma che scandisce la nostraquotidianità, improvvisamen- te non c’era più. Niente più sveglia, niente più lavoro, niente più scuola, palestra, pizzata del sabato sera, niente di niente. Eallora, per trascorrerequelle lunghe ore vuote, giuntecomeun regalo ina- STARE BENE A TAVOLA I consumatori, dopo mesi di grandi abbuffate dettate dalla noia del prolungato lockdown o a causa della chiusura dei ristoranti, sono sempre di più alla ricerca di piatti sani, ben bilanciati dal punto di vista nutrizionale. Ristoratori avvertiti… DI BARBARA PANTERNA È TEMPO DI VERDURE! spettatocheperònonsi puòscartare del tutto (vistoche leabbiamodovute trascorrere reclusi in casa), abbia- mo fatto della cucina il vero fulcro di quella strana esistenza sospesa. Abbiamo rievocato antiche ricette della tradizione, cercato nei libri di cucina, nelle raccolte di piatti tipici della nonna, abbiamo impastato co- me forsennati invadendo i social con le foto delle nostre mani infarinate, abbiamo cucinato in continuazione per soddisfareuna fame incontrollata dettatadallanoia, dalla frustrazione, e per appagare le voglie più dispara- te. Abbiamo creato pizze, biscotti di tutte le forme, torte, gnocchi, insom- ma tutti quei cibi che richiedono una lungapreparazioneeche, nellamag- gior parte dei casi, sono ipercalorici. Ea furiadimangiarequei biscotti fatti in casa, quelle pizze, quegli gnocchi siamo irrimediabilmente ingrassati. Ese il primo lockdownèstatodelete- rio per la linea, un po’ per tutti, anche i mesi successivi non sono andati meglio.Con le riaperturedei ristoran- ti abbiamo continuato a mangiare, con la scusa che eravamo in casa da troppo tempo, per il desiderio di dimenticare il virus e di tornare alla nostra normalità. Poi, dopo l’estate, quando stavamo ritrovando un equilibrio, ci stavamo
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