Qualitaly_122

20 APR. MAG. 2021 tavolino con piatti più snelli, meno sofisticati rispetto a quelli che ve- devamo stampati sui vecchi menu. Portate, quasi sempre preparate con prodotti del territorio, magari acquistati da grossisti locali, piut- tosto che dai circuiti della grande distribuzione. Un comportamento che somiglia sempre di più a quello adottatoda unaparticolare nicchia, i sostenitori del cibo biologico e del km 0, che oggi raccoglie una platea sempre più ampia. Ogni ristoratore, da Milano a Galli- poli, da Pesaro a Baia Sardinia ha studiato così un menu ad hoc per il suo locale e le strategie giuste per te del Consiglio ha annunciato la riapertura, in primis, delle attività ristorative, ha parlato di rischio calcolato e di riapertura graduale partendo dai locali all’aperto. Con- dizione che privilegia sicuramente gli esercizi delle zone vacanziere e menoquelli ubicati nei centri urbani. Già a Roma si contano circa 4 mila ristoranti che non hanno potuto ria- prirealladataprefissataperchéprivi di aree all’aperto e impossibilitati a usufruire degli spazi pubblici, piaz- ze,marciapiedi oaree verdi, indicati nella vecchia ordinanza. Ebbene, la parola d’ordine per tutto il 2021 è ‘cautela’. E la Sardegna è stata la prima Regione italiana a ricordarcelo. È stata l’unica che dal 1° marzo scorso, ha goduto dei pri- vilegi riservati alla zona bianca. Ha riaperto tutto facendo riassaporare ai suoi residenti il gusto di una quasi normalità. Questo solo per tre set- timane, perché l’innalzamento re- pentino del numero dei contagi, ha obbligato il Governo e la Regione a richiudere tutto. Qualcuno però ha accettato questo ‘passo falso’ con filosofia. “Il nostro locale ha una vista spetta- colare e l’atmosfera è surreale - dice Giuseppe Cito, amministratore del Ristorante Punta Baja di Baia Sar- dinia - Una posizione unica che in passato ci ha invogliato ad aprire il locale; questaconsapevolezzaci ha spronato a sfruttare ancora di più le potenzialità della location così, ap- IN PROFONDITÀ affrontare al meglio l’estate che sta per arrivare e che, secondo le previ- sioni giuntedal comparto turistico e il sentire comune degli italiani, pro- mette bene, nonostante le perples- sità iniziali legate alla comparsa di alcune varianti del Covid-19. “L’approvvigionamento è giornalie- ro, non più settimanale come una volta - continua lo chef Grandi - Mi- lano è una città che lavora sulla pro- grammazione e in questo periodo non si può più programmare come una volta. Per questo ho deciso di proporre dei menu degustazione a 3/4 portate, abbassando legger- mente la fichemedia a persona, so- luzione che mi agevola anche a non avere troppa roba in magazzino”. L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI Lavorare in sicurezza non spaventa più nessuno. I ristoratori italiani co- nosconoperfettamente lemisureda adottareper convivereemonitorare il virus, anchequelle recenti, riporta- te sull’ultimo Rapporto, approvato, nelmarzoscorso, dall’IstitutoSupe- riore della Sanità (ISS), il Ministero della Salute, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l’INAIL, in cui vengono riportate le Indicazioni ad interim sulle regole di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS- CoV-2 in tema di varianti e vaccina- zione anti-COVID-19. Nella conferenza stampa del 16 aprile scorso quando il Presiden- Giuseppe Cito

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