Qualitaly_122
35 APR. MAG. 2021 menti sociali indotti dall’emergenza sanitaria e che tanto impattano sulla ristorazione (smartworking, svilup- po del delivery, digitalizzazione…) sarebbero comunque stati destinati a manifestarsi, magari in tempi più lunghi. Gli attori della filiera si trovanoquindi costretti a far fronte rapidamente a fenomeni cui, in assenza della pan- demia, avrebbero avuto più tempo per adeguarsi. Una prima necessaria osservazione riguarda gli stili di consumo fuori ca- sa. Pur nella voglia di ripresa di una normale socialità, che si manifesta ogni volta che l’allentamento delle restrizioni lo permette, potrebbe rimanere a lungo una grande atten- zione per la sicurezza: rispetto delle norme, distanziamentodei tavoli…Si privilegerà il consumo in locali che ispirano fiducia. Un’altra tendenza riguarda il cambia- mento del modo di vivere il lavoro. Lo smartworking, che ha avuto una grossa accelerata nell’ultimo anno, potrebbeconsolidarsi anchequando non sarà più strettamente necessa- rio, andandoa impattaresui consumi dellapausapranzo. Anche chi lavora da casa, però, potrà avere bisogno di soluzioni per il pasto comode e veloci. C’è spazio quindi per svilup- pare i format tipici da pausa pranzo anchenellearee residenziali, lontane dai centri produttivi edirezionali dove si sono sviluppati fino a oggi. Bisognerà puntare su alimenti che si prestano a essere mangiati fuori dal ristorante, attraverso il delivery e il take away. L’auto potrebbe di- ventare un nuovo importante punto di consumo. Le abitudini prese per necessitàcostringeranno i ristoratori a rivisitare i loro menù puntando su alimenti chesi prestanoal consumoa domicilioea sceglierepackagingpiù indicati per il trasporto e il consumo on the go. La digitalizzazione sarà l’elemento che faciliterà il percorso di rinno- vamento della filiera, agevolando il dialogo tra i vari attori, produttori In base alle vostre ricerche, quali sono in questo momento, le mag- gioripreoccupazioniperigrossisti? Fino ad ora i grossisti hanno dimo- strato una grandissima resilienza e limitatissime sono state le chiusure (di operatori già in difficoltà in epoca pre-Covid). La preoccupazione però è elevata e diffusa: da ormai un anno perdura la situazionedigrandedifficoltà,concali pesanti di fatturato a fronte di costi fissi rimasti pressoché costanti, e con moltissimaincertezzasulfuturoesulla vera ripartenza. I grossisti sono pre- occupati inoltre per la crisi di liquidità: molti loro clienti sono in sofferenza e alcuni non hanno ancora riaperto. Inoltre, stanno affrontando cam- biamenti nelle modalità di lavoro (ad esempio sul fronte digitalizza- zione), per cui devono riorganizzarsi e adattarsi in tempi rapidi. Gli operatori si stanno preparando all’estate del 2021 che per molti sarà un’occasionedi ripresa e su cui non ci si può far cogliere impreparati. Strate- gie e strutture devono essere pronte. Se dovesse usare tre sostantivi per descrivere il modo migliore per affrontare questa congiuntu- ra da parte di un grossista, quali sceglierebbe? Conoscenza/formazione. In un di alimenti, distributori e ristoratori e garantendo al consumatore la si- curezza di cui in questo momento avverte forte necessità. GLI EFFETTI SUI GROSSISTI Se non mancano le sfide per i risto- ratori, essesi ripercuotonosu tutta la filiera, compresi i distributori, chedo- vrannonecessariamenteadeguarela propria offerta e il livello di servizio ai nuovi stili di consumo. Sono pronti a farlo?LoabbiamochiestoadAngela Borghi, responsabile commerciale di Tradelab. Angela Borghi, responsabile commerciale di Tradelab
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