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Il packaging può allungare la vita come una famosa telefonata? È p r op r i o ques t o l o s copo de l packaging proteggendo dalla luce, dall’ossigeno, dall’umidità. I mate- riali plastici , a fronte di vantaggi di costo, di f lessibilità , di legge- rez za, hanno minori proprietà bar- riera rispetto a vetro e alluminio. Si è cercato quindi di combinare più materiali, per raggiungere pro- prietà barriera ideali , simili. Prodotti che vogliono essere eterni… La shelf-life di un prodotto non può essere infinita, po- chi casi a par te. Anche con i materiali più per formanti la vita commerciale di prodotto prima o poi finirà. FAST-PETasi sembra il nome di una ‘supercazzola’ di Raffaello Mascetti, il guascone di Amici Miei di Monicelli. In realtà si tratta di enzimi che degradano il PET per un’economia della plastica circolare. C’è una verità oppure ci perdiamo in fantasticherie… Gli enzimi che degradano il packa- ging sono ormai una realtà. I mul- timateriali , tra cui i poliaccoppia- ti , sono materiali plastici ottenuti dall’accoppiamento di più strati di materiali diversi. Si può accoppia- re alluminio e plastica , plastica e car ta o materiali plastici diversi. Questi multimateriali non possono essere riciclati perché i polimeri plastici che li costituiscono possono essere riciclati ad oggi solo se trat tati separatamente . L’u tili z zo di enzimi che separano i diversi polimeri così come l ’utiliz zo di enzimi che ne facilitino la degradazione da par te di microrganismi potrebbe essere una soluzione . In questo caso non si ricicla ma si degrada. Il futuro è nella bioplastica o nella capacità di degradare le plastiche attualmente in commercio? Penso che alcuni tipi di bioplastiche non possano sostituire le plastiche oggi in commercio. Non si può pensare di arrivare ad un mondo plastic-free. Lo svi- luppo di materiali che si degradano in tempi molto rapidi o di materiali riciclabili può però essere utile sempre che il riciclaggio sia effettuato secondo buone prassi sia dal consumatore sia dagli enti chiamati a gestire i rifiuti. Professoressa… chi presta molta attenzione ai contenitori si ricorda poi anche dei contenuti? Non è l’abito che fa il monaco. Il marketing può però superare il packaging e il valore reale del contenuto. E nemmeno le forme scherzano. È solo estetica o c’è qualcosa di funzionale alla sopravvivenza di un prodotto alimentare? Non solo este tica , anche funzione , maneggiabilità , equilibrio, rappor to super ficie volume per la conser- vabilità. Poi uno stilista gioca per rendere memorabile un prodotto attraverso la sua forma. Ricercatori dell’equipe di Giorgia Spigno stanno ottenendo un estratto antiossidante e antimicrobico da bucce d’agrumi da incorporare in materiali di confezionamento alimentare. “ Non è necessario che una plastica sia 100% naturale per essere definita bioplastica 13 MAGAZINE Agosto/Se ttembre 202 2
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