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2 2 MAGAZINE FOCUS ON Ci sono differenze tra la produzione del Nord e del Sud Italia? “Il nord produce essenzialmente pomodoro tondo, de- stinato alla trasformazione in passate , concentrati , polpe e pez zettoni , sughi finiti. Il sud è specializ zato nella produzione di pomodoro lungo per la produzione di pelati , oltre agli altri derivati già citati”. I dati ripor tano un aumento del consumo della polpa di pomodoro: ci sono motivazioni par ti- colari? “Si tratta di un prodotto a ser vizio aggiunto che con- sente preparazioni casalinghe più veloci e che trova un crescente consenso da par te dei consumatori”. A peggiorare la situazione, anche la difficoltà nel tro- vare la manodopera per la lavorazione in filiera. “All’a- gricoltura italiana servono almeno centomila lavoratori stagionali per garantire le campagne di raccolta estive di frutta e verdura. L’arrivo del grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora più urgente far fronte alla carenza di manodopera. Dopo una vera e propria annata di passione sul fronte manodopera per le nostre aziende , la Finanziaria ha introdotto novità impor tanti come l’avvio dei cosiddetti ‘buoni lavoro’, il sistema di prestazioni occasionali , cui ha fatto se- guito la pubblicazione del Dpcm di programmazione transitoria dei flussi dei lavoratori non comunitari che aumenta le quote in ingresso degli stagionali, sempli- ficandone e velociz zandone l’eventuale assunzione”. Quali sono i rischi che l’intera filiera corre con questa situazione? “Per la filiera del pomodoro, una delle eccellenze del Made in Italy, esiste il rischio che i continui ritardi nella trattativa sul prez zo causino incer tez za e in- ducano le aziende agricole a scelte colturali diverse , con un minor costo di produzio - ne , minori rischi e margini economici soddisfacenti”. Dalla parte dei produttori Giuseppe Stasi di Rosso Gargano fa un’ulteriore panoramica sulla si- tuazione aziendale e produttiva , por- tando in luce tutte le criticità innescate dal caro prezzi e dalle incer tezze del meteo. “Possiamo subito citare le variazioni climati- che che hanno condizionato la coltivazione – dichiara Stasi –. Basti considerare le temperature anomale registrate tra fine maggio e giugno nel 2022 non solo qui in Puglia ma pure in altre regioni. In ag- giunta dobbiamo valutare tutto ciò che ha provocato la guerra come l’incremento dei costi delle materie prime che si adoperano per il confezionamento come latta, car toni, plastica, alluminio e vetro. Non per ultimo, se trattiamo di lavorazione delle conser ve di pomodoro, non possiamo non citare il costo spropositato del gas, usato per il funzionamento del concentratore , ossia quello strumento che produce il liquido di governo da inserire nella latta. Aggiungo solo che nell’ultimo anno il gas è passato dal costo iniziale di 0, 29 centesimi al m³ a 3, 20 euro al m³”. Scenario non facile. Come ci si organizza per gestire il lavoro e il mercato nel migliore dei modi? “Se l ’obiettivo è sempre quello di avere prodotti di qualità non si può di cer to rinunciare a nessuno dei passaggi di lavorazione o eliminare alcuni dei costi. Non ci sono par ticolari strate- gie da applicare. Intanto il pomodoro si lavora a ‘campo aperto’… di conse- guenza di fronte all’aspetto climatico non possiamo fare molto. Sul resto non si può inter venire chissà in quale modo: per esempio, la banda stagnata , la latta di conser vazione , proviene da un fornitore esterno che , a sua volta, deve fare i conti con le poche acciaierie aper te che Giuseppe Stasi, Direttore Commerciale Italia di Rosso Gargano

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