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35 MAGAZINE 42 oli extra vergini Dop, 8 Igp, più di 500 cultivar diverse: in pochi conoscono i numeri delle certificazioni e della biodiversità olivicola italiana, ma tale conoscenza è fondamentale per poter attingere dal patrimonio produttivo del nostro Paese valo- rizzandone le eccellenze e il legame con i territori. Per poter ricevere il marchio Dop devono sussistere due condizioni irrinunciabili. La prima: le particolari qualità e caratteristi- che del prodotto devono essere dovute, esclusivamente o essenzialmente, all’ambiente geografico del luogo d’origine. La seconda: la produzione delle materie prime e la loro tra- sformazione fino al prodotto finito devono essere effettuate nella regione delimitata di cui il prodotto porta il nome. La caratteristica più importante è data dalla “tracciabilità” di un prodotto Dop, ovvero una garan- zia che attesta il luogo di prove- nienza e di trasformazione delle materie prime. L’olivicoltore la cui azienda si trova in un territorio che ha ottenuto il riconoscimento Dop e che intende commercializ- zare la propria produzione di olio con tale marchio, deve attenersi ad uno specifico disciplinare di produzione e sottostare al controllo di un Ente di Certificazione indipendente inca- ricato e riconosciuto dal Ministero. Il Consorzio di tutela, invece, vigila sulla commercializzazione di prodotti tutelati dalla denominazione di origine protetta. L’Indicazione Ge- ografica Protetta (IGP) è quel marchio di qualità che viene invece assegnato ai prodotti agricoli o alimentari dove una sola fase del processo produttivo ha un legame con la zona geografica di riferimento. Anche i produttori Igp devono attenersi alle rigide regole il cui rispetto è garantito da un organismo indipendente di controllo. Gli oli Regionali Dop e Igp di Olitalia Un’azienda come Olitalia , le- ader nel canale food ser vice , non poteva che avere tra i propri prodotti anche gli oli regionali, grazie a olivicoltori disposti a seguire un determinato tipo di disciplinare , a volte ancor più stringente di quello della deno- minazione d’origine, selezionato dai tecnici Olitalia. Con questi olivicoltori il rapporto è ormai profondamente radicato da anni, si è consolidato attorno a un concetto condiviso di qualità. Quella stessa che permette ad Olitalia di essere presente nelle cucine della ristorazione italiana, regione per regione, anche con gli oli Dop e Igp. Della linea fanno parte tre eccel- lenze: l’olio ex tra vergine di oliva Sicilia Igp, l’olio ex tra vergine di oliva Terra di Bari Dop e l’olio extra vergine di oliva Toscano IGP e l’olio extra vergine di oliva Roma IGP. www.olitalia.com Quali sono le differenze tra Dop e Igp? Un aiuto per chi desidera scegliere l’olio per la propria attività o per il consumo domestico, in totale consapevolezza Oli Dop e Igp: facciamo chiarezza IMPRESE Dop e Igp sono le certificazioni nate nel 1992 grazie al Regolamento CEE 2081/92 della Comunità Europea
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