QUALITALY 137
4 7 MAGAZINE Novembre/Dicembre 202 3 Ciò che rende diversa la rice tta della Porchett a di Ariccia da quella della Tuscia viterbese è la speziatura: nella prima la spezia principale è il rosmarino, nella seconda il finocchetto selvatico. Altro prodotto Igp, tipico di questa terra, è l’Abbacchio Romano , agnello da latte allo stato brado o semibrado, la cui nascita, allevamento e le operazioni di macel- lazione , devono avvenire esclusivamente all ’interno del territorio della Regione Lazio. La denominazione Abbacchio Romano è riser vata a maschi e femmine dai 28 ai 40 giorni di vita, sfamati esclusivamente a latte materno. La sua carne rosa e compatta ha pochissimo grasso e il suo sapore è molto delicato. Molto apprez zato nella Capitale e nelle aree limitrofe, l ’Abbacchio a scottadito o alla romana , cotto al forno con le acciughe e le Romaracce o Ramoracci , erbe selvatiche che crescono nelle campagne dei Castelli Romani , dal sapore molto simile a quello dei broc - coletti. Dalle interiora dell’agnello romano, infine, si possono gustare anche altre prelibatez ze come le Animelle , preparare in padella o in umido, la Coratella , da ab- binare con carciofi e fave e la Pagliatella , la par te più grassa dell’intestino, ottima cotta alla brace. Dalla carne ai sapori della terra Oltre alle svariate erbe selvatiche, i campi laziali ospi- tano immense distese di Carciofo Romanesco del La- zio IGP , or taggio chiamato anche Romano , Cimarolo o Mammola (una varietà più grande rispetto alle altre, con capolini quasi tondi e di colore viola; la sua rac - colta avviene tra l’inizio di mar zo e la fine di aprile). Ricco di sodio, potassio, fosforo, calcio e vitamine C e K , il Carciofo Romanesco del Lazio si presta bene per fare antipasti , primi e secondi. I Carciofi alla Romana o alla Giudia sono tra i piatti tra- dizionali più apprez zati sia dai romani che dai turisti. Il Carciofo Romanesco , invece , dal novembre 2002 , è il 1° prodotto in Italia tutelato a livello europeo con il marchio Igp. Ogni anno alcuni Comuni e associazioni locali orga- niz zano manifestazioni per promuoverlo. Quella più no ta è la Sagra di Ladispoli , istituita nel 1950, che coinvolge i migliori ristoranti locali , i quali - per l'oc - casione - propongono menù ad hoc a prez zo f isso con piatti tipici a base di carciofo come il Brodetto di carciofi , i Carciofi alla Giudia , i Carciofi alla romana , i Carciofi fritti e i Carciofi ripieni . I piatti della tradizione Tra le tipicità culinarie che caratteriz zano la regione ci sono le tielle (piz ze rustiche) che si trovano più facilmente sul litorale laziale e le zuppe , nell ’entro- terra montano. Nota a sud, nel gaetese, la Tiella di Gaeta , pizza rustica ripiena di polpo e/o scarola che , alcuni farciscono anche con alici , baccalà coz ze e calamaretti. L’ impasto è simile a quello della pi z za ma la tor ta salata gaetese è diversa dalle altre tielle della zona per la presenza delle Olive Itrane , tardive , piccole e violacee.
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