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24 SAI CHE C 'È R affor zare il livello di ser vi zio assicurato agli avventori dalla ristorazione , il tutto nella chia- ra e concreta prospettiva della transizione so - stenibile . È questo il cuore della proposta di legge , presentata da Giandiego Gatta , deputato di For za Italia e responsabile nazionale dipar timento pesca e acquacoltura del par tito az zurro, e da Paolo Barelli , presidente dei deputati di FI, che prevede l’introduzio- ne della obbligatorietà della cosiddetta “doggy bag”, ovvero di quel contenitore che permette di por tare a casa gli avanzi di cibo ordinato, ma non consumato nei locali. Che cosa dice la norma La nuova norma va di fatto a disciplinare una pratica che , in molte par ti delle attività del fuori casa, è già realtà. La proposta di legge richiede infatti che ogni ristorante e ogni locale nel quale sia fornito cibo al pubblico, si doti di “contenitori riutiliz zabili o ricicla- bili per por tare via ciò che il cliente non consuma in loco”. Spetta però a quest ’ultimo richiederli. Ma non è tutto. Nell’impianto della legge viene contemplata anche un’altra possibilità: il cliente , infatti , può an- che ser virsi di un proprio contenitore , purché siano rispettati i “requisiti igienico sanitari per legge” . Quel che davvero cambia rispetto alla situazione at- tuale è l’introduzione dell’aspetto sanzionatorio: i ge- stori che non dovessero rispettare le indicazioni della norma, non mettendo a disposizione degli avventori la doggy bag , rischiano di dover pagare dai 25 a 125 euro di multa. Sensibilizzare i clienti A spingere verso questa stretta legislativa è la neces- sità di inter venire sullo spreco alimentare: una ferita aper ta per l’Italia dove, secondo i dati della Fondazio- ne BDFN (Barilla Center for Food and Nutrition), ogni cittadino arriva a sprecare 65 chili di cibo pro-capite DI ELENA CONSONNI MAGAZINE La doggy bag diventa obbligatoria Presentata in Parlamento una proposta di legge che punta a sostenere la lotta allo spreco alimentare. Per i gestori, previste sanzioni da 25 a 125 euro. Ma Fipe solleva qualche perplessità DI MANUELA FALCHERO
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