QUALITALY 138
4 7 MAGAZINE Gennaio/Febbraio 2024 nel 1765 dall’agronomo Antonio Zanon il qua- le le coltivò per primo ne i camp i de l Con t e Fabio Asquini di Fa- gnana (conosciuto an- che per essere stato il primo ad apprezzare le eccellenti quali tà de l vitigno Picolit). I prodotti tipici Il FVG (Friuli Venezia Giulia) ha diversi microcli- mi, diverse temperature che favoriscono la crescita di svariate erbe spontanee come il tarassaco , il centoc - chio pallido , meglio conosciuto come stellaria pallida , la valeriana selvatica , la rober ta , erba medicinale nota anche come geranium rober tianum . Un’altra materia prima esclusiva di questa meravi- gliosa terra è la Rosa di Gorizia , or taggio che cresce solo nelle aree del Comune di Gorizia, coltivato da 8 aziende locali. Di base è una cicoria che nel tempo si trasforma in radicchio ma somigliante nella forma al bocciolo di una rosa (da cui il nome). La consistenza è croccante dal sapore deciso ma de- licato, piacevolmente amarognolo e con una nota di nocciola. Anche i piatti della tradizione locale sono tantissimi. Quello che più degli altri rappresenta que- sta regione sono i c jar sons , una pasta fatta con la farina di grano tenero o con le patate. Sono simili agli agnolotti o ai ravioli e il loro ripieno varia a seconda del luogo dove vengono preparati. Possono contenere: uva passa, cioccolato fondente , cannella, spinaci , erba cipollina, ricotta, marmellata, rum, grappa, prez zemolo, biscotti secchi, uova e latte. Si condiscono con burro e ricotta affumicata oppure solo con l’ ont , burro prodotto nelle malghe della mon- tagna friulana e della Carnia ottenuto dalla crema di affioramento (viene cotto e lasciato a riposo ottenendo un prodotto che ha un leggero gusto di cotto e si può conser vare a lungo a bassa temperatura). Ma il FVG (Friuli Venezia Giulia) è anche terra di legumi e di minestre: la jota per gli indigeni, è un must . È una minestra tipica della cucina triestina, una preparazio- ne antichissima a base di fagioli borlotti, insaporita con le costine , la coten- na o altra carne di maiale affumicata e non, semi di cumino e foglie di alloro. Un altro piatto della tradi- zione friulana è la pana- de ( che i locali chiamano panada) . Si tratta di una zuppa di pane raff ermo facilmente digeribile e nu- triente condita con il burro e il formaggio grattugiato. Emanuele Scarello - chef che è riuscito a guadagnar- si due stelle Michelin nel ristorante di famiglia ‘Agli Amici’ di Udine - della panade ne propone giusto un assaggino, servendola con la capasanta che viene prima marinata e poi ripassata in alga affumicata. Anche i risotti sono in testa alla classifica delle pietan- ze amate dai friulani, soprattutto quelli con le erbe o con gli ortaggi, come con lo sclopit , una piccola pianta conosciuta come strigoli, dai caratteristici fiori, chia- mati ‘bubbolini’, con gli asparagi e con gli ur ticcions (il luppolo).
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