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ballaggio appropriato permetta di ridurre gli sprechi mantenendo il valore del prodotto nel tempo. “I claim sono uno degli strumenti che le aziende hanno per comunicare la qualità nutrizionale ai consumatori – af- ferma Margherita Dall’Asta , ricercatrice dell’Università Cattolica di Piacenza –: indicazioni salutistiche come senza glutine , senza lattosio o claim che descrivono un basso contenuto di sale o di zucchero, producono però il cosiddetto effetto alone, cioè descrivono una par te della qualità nutrizionale del prodotto, e spesso inducono a percepire tutto il prodotto come più sano”. Di effetti distorti dei claim parla anche Michele Faccia professore ordinario di scienze e tecnologie alimentari all’Università di Bari ed esperto del settore lattiero-ca- seario: “Un bicchiere di latte è meno sano di una Coca light secondo l’etichetta a semaforo. Quanto sono etici i criteri alla base di queste etichette? Il settore del latte è sotto un attacco strumentale , bisogna riconoscere invece che sta lavorando sulla sua eticità, per esempio nel recupero dell’acqua che ser ve al processo ma che non finisce nel prodotto finale”. Francesco Aquila , vincitore della decima edizione di Master Chef Italia ricorda come anche la spettacola- riz zazione del cibo ha insegnato tanto sulla cucina e sui prodotti agli italiani e ha alzato l’asticella sulle aspettative che i consumatori hanno quando vanno al ristorante. Chiude il convegno Luigi Polizzi , direttore generale del Ministero dell’Agricoltura della sovranità alimen- tare e delle foreste con incarico di alta consulenza, ribadendo la centralità della sostenibilità ambientale e sociale nella politica globale. “Dobbiamo stare attenti a come raccontiamo la qualità del Made in Italy e il processo che c’è dietro ai prodotti poiché sistemi di claim come l’etichetta a semaforo o quella introdotta dall’Irlanda per il vino, stanno penalizzando le produ- zioni del nostro paese”. 11 MAGAZINE Maggio 2024
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