QUALITALY 140

G iugno/Luglio 2024 15 MAGAZINE stione re tributiva. L’intesa prevede , infatti , anche il raffor zamento dell ’assistenza sanitaria integrativa. E non solo. Sotto la lente c’è pure una signif icativa revisione della classificazione e dell’inquadramento del personale, ferma dagli anni Novanta, che punta a rendere questi parame tri più in linea con le mutate esigenze del mercato e le nuove tipologie di offer ta. E ancora , il tes to accoglie anche il raff or zamento delle normative in materia di diri t ti individuali dei lavoratori , recependo misure di contrasto alle vio - lenze e alle molestie nei luoghi di lavoro e introdu- cendo la possibilità di congedi per le donne vittime di violenza. Presidio di legalità Il rinnovo di questo CCNL , che rappresenta il ter zo Contratto di lavoro più applicato nel nos tro Paese dopo quello del Ter ziario e del se t tore Me talmec - canico, costituisce dunque un risultato impor tante , frutto peraltro di una lunga trattativa: il precedente acco rdo e ra scadu t o da o l t re due ann i e mez zo . “Averlo sottoscritto in questo contesto, dopo i danni delle tante recenti emergenze – dichiara Lino Enrico Stoppani , Presidente FIPE-Confcommercio – è segno di responsabilità sociale , capacità di visione , com- petenza tecnica e coraggio di tutte le Par ti presenti al tavolo negoziale”. Un mix vir tuoso da cui è scaturito un documento che prome tte di rappresentare una bussola per l ’intero compar to. La polemica di ANIR e ANGEM Non tutti hanno aderito al nuovo CCNL della ri- storazione . A prenderne le distanze sono state ANGEM e ANIR Conf industria , associazioni che insieme rappresentano il 70% delle imprese della ristorazione collettiva e che hanno scelto di non sottoscrivere il documento. A creare l’impasse, il mancato accoglimento delle richieste specifiche di questo compar to. “Da molto tempo – afferma Massimo Piacenti , Presidente di ANIR Conf in- dustria – chiediamo che , congiuntamente con la revisione del CCNL , il Governo discuta della revisione del Codice degli appalti. E riconosca al contempo l’aumento dei costi sostenuti in questi ultimi due anni dal nostro settore , a causa degli aumenti subiti da generi alimentari ed energia. Costi che hanno sostenuto le aziende stesse, sen- za avere la possibilità di revisionare i prez zi so- prattutto nei contratti relativi ai ser vizi pubblici”. Un contesto critico che , secondo le due asso- ciazioni , avrebbe dovuto essere affrontato nella cornice del rinnovo contrattuale. Così però non è avvenuto. E da qui la mancata f irma. Accom- pagnata da un appello: “Sollecitiamo – afferma Carlo Scarsciotti , Presidente di ANGEM – un inter vento del Governo e delle Istituzioni per ap- por tare le modifiche necessarie al Codice degli appalti , inserire una reale ed efficace revisione dei prez zi , e introdurre l’obbligatorietà della ap- plicazione dei Criteri Ambientali Minimi , definiti a suo tempo con un approccio meramente ide- ologico senza alcuna dimostrazione della loro reale efficacia sul fronte della sostenibilità. Criteri peraltro legati a incrementi di costi non correlati a prez zi di appalti di fatto fissi e storici”.

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