QUALITALY 140

34 MAGAZINE FACCE DA CHEF Martina Caruso, 35 anni di Malfa. È patron chef del ristorante dell’Hotel Signum a Malfa di Salina, la più verde delle isole Eolie. Diplomata all’Istituto Alberghiero di Cefalù si trasferisce a Roma per un corso di perfezionamento de Il Gambero Rosso che le spalanca le porte dei migliori ristoranti: La Rosetta di Roma, il Jamie’s Italian di Londra, il Pipero al Rex e l’Open Colonna di Roma, la Torre del Saracino di Vico Equense, il Malabar di Lima dove lavora con Massimo Riccioli. Gennaro Contaldo, Luciano Monosilio, Antonello Colonna, Gennaro Esposito, Pedro Miguel Schiaffino. A 23 anni torna a Malfa e con il fratello Luca prende le redini dell’attività di famiglia. Da allora riceve una serie ininterrotta di riconoscimenti a partire dalla Stella Michelin (2016) che la consacra come la cuoca italiana più giovane a raggiungere un simile traguardo. Nello stesso anno Martina è Cuoco Emergente d’Italia per il Gambero Rosso e Cuoco dell’anno di Identità Golose. Nel 2019 è miglior chef donna Michelin. Infine, nel 2020, è inserita da Forbes nella classifica delle 100 donne italiane di successo. Non si contano le forchette del Gambero Rosso e i cappelli de l’Espresso attribuiti alla sua cucina. Martina è stella verde Michelin, giovane ristoratore d’Europa (JRE), Ambasciatrice del Gusto e membro dell’Atelier Des Grandes Dames. Ma soprattutto Martina è appassionata, sognatrice, battagliera. Amante della fotografia e della pesca, ascolta il territorio, segue le proprie emozioni. Il rapporto con l’isola nasce dentro come un seme che nel tempo ha messo radici profonde inestirpabili. Una simbiosi alimentata dalla chiacchiera col pescatore che parla dell’onda e delle creature del mare, con la raccoglitrice di capperi nella caldera di un vulcano ormai spento, con il contadino che taglia a mano i pomodorini siccagni e li espone al sole sui cannizzi, col vignaiolo che coltiva la vigna, con la campagna brada fatta di erbe di campo eduli e profumate. Cucinare per lei è un atto di libertà. Incontro chef Caruso un tardo pomeriggio di giugno sulla terrazza dell’Hotel Signum. Siamo nel giardino tra limoni e melograni odorosi. Il Mediterraneo è davanti a noi. Panarea e Stromboli, in lontananza, ci ricordano che, seppur ogni uomo è un’isola nella corrente, nessuno alle Eolie è solo, specialmente al Signum che ha il profumo di casa e abbraccia ogni ospite con l’amore di una madre per il figlio ritrovato. DI GIANLUCA DONADINI “Cucinare mi rende libera”

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