QUALITALY 140
35 G iugno/Luglio 2024 S alina a giugno è ancora deser ta. Ma la bellezza dell’isola è unica perché la trovo in fiore. Al Si- gnum si arriva tra le case di Malfa e passeggian- do per il borgo mi sono fermato a lungo sul sagrato della Chiesa dell’Immacolata. Le scuole volgevano al termine e in piaz za Rosa dei Venti alcuni ragaz zi giocavano a pallone dandosele di santa ragione. Rivedo Mar tina in quei ragazzi. ‘’Da bambina ero ribelle. Ero sempre a piedi scalzi, con le posate suonavo la batteria e giocavo a pallone più dei maschi. Poi, crescendo, ritrovo la mia liber tà quando percorro l’i- sola in motorino e posso respirare Salina e i suoi profumi. Il mare ti appare in una diversa prospettiva ad ogni cur va , che lo si osser vi dall’alto o quasi a riva e mi sento libera’’. I profumi sono tanti per un’isola agricola con una chiara vocazione d’impresa familiare. E Martina vive un rapporto sensoria- le molto emozionale con Salina ben conoscendo quanto il cappero, la nepitella, il finocchietto selvatico, la mal- vasia siano odorosi e evocativi di quell’idea domestica di casa e dei gesti del suo desco e della sua cucina familiare . Per questo ascolta il territorio e segue le emozioni che rendono per lei cucinare un atto di libertà. Sei chef donna dell’anno 2019. Qual è il valore di questo riconoscimento? Dobbiamo ancora distinguere tra chef donne e chef uomini o siamo semplicemente degli chef ? Forse all ’inizio c ’era bisogno di fare la conta di quante fossero Martina Caruso Chef Credits: Paola Licciardello Credits: Giò Martorana
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