QUALITALY 140

3 MAGAZINE G iugno/Luglio 2024 I tempi attuali, soprattutto dopo la pandemia, ci fanno assistere a un’evoluzio- ne del mondo della ristorazione. Cambiamenti importanti che si focalizzano su alcuni aspetti dati sino a oggi ‘un po’ scontati’, ma che rappresentano le basi per una visione futura: il personale, la gestione dei numeri del locale e il valore intrinseco del prodotto. Andiamo per ordine. Attualmente, un locale di successo ha la necessità di avere personale specializzato ma, allo stesso tempo, i dipendenti devono essere soddisfatti, coinvolti nei vari processi di lavoro e in quelli decisionali, così da seguire un iter completo che, a cascata, si riversa positivamente sul cliente finale. Le nuove generazioni fanno la differenza perché più predisposte ai cambiamenti in atto, anche quelli più repentini, e questo è un elemento valido sia in Italia sia all’estero, mercato che abbiamo il piacere di servire e di osservare con interesse per trarre anche spunti di miglioramento. Al personale affianchiamo la necessità da parte del ristoratore o del gestore di avere una visione più chiara e concreta sui costi: in linea di massima, so- prattutto in Italia, ci si sofferma ancora troppo sulla liquidità data dal ‘cassetto’. Un aspetto importante ma che, spesso, fa perdere di vista la spesa che si cela dietro a un lavoro di questo tipo e per il quale bisogna sempre essere attenti e trovare soluzioni efficaci anche nei periodi di criticità. Per ultimo, non di certo per importanza, il valore e la qualità dei prodotti, ora- mai garantiti. Mi spiego meglio. Rispetto ai decenni passati, oggi, entrare in un locale, sia uno stellato o una trattoria, e mangiare buon cibo è ‘un dato di fatto’. La qualità dei prodotti è alta, i produttori ci mettono nelle condizioni di proporre alimenti d’eccellenza, adatti a soddisfare le diverse necessità, sia nel nostro Paese sia al di fuori dei confini. Inoltre, la globalizzazione dà la possi- bilità di avere a disposizione e in tempi adeguati prodotti di vario genere e in numeri adeguati ai bisogni della ristorazione. Ecco, tre punti chiave, a parer mio, sui quali dobbiamo investire, così da ottimizzare i nostri processi lavorativi e andare incontro, con professionalità, a un settore che si mostra sempre più fluido e voglioso di cambiamenti che possano supportare e appagare l’operato di tutto il comparto Horeca. Buon lavoro a tutti! Il Punto I tre punti chiave su cui investire Nicola Bressan, Consigliere CIC

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