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20

Mixer

SETTEMBRE 2015

Ricerche

PUBBLICO ESERCIZIO

per

Titto

Selfie

Mu

Grom

Duomo Gelatieri

Crema&Cioccolato

RivaReno

Bella mia

LA RISTORAZIONE COMMERCIALE/IN CATENA:

MOLTIPLICAZIONE DEI FORMAT

16

Fonte: elaborazioni TradeLab su fonti varie

California Bakery

Princi

Maria Marinoni, Giusto

Gusto, Caffè&Sfizi

La Panizzeria

Caldoforno

Redipane

SediciPiadina

ArtigianPiada

Gruppo La Piadineria

Eataly

Il mercato del Duomo

Il Mercato

Metropolitano

Langhiparma

Bottega Centrale

Bottega dei Sapori

Giovanni Rana

Chicchiricchi

T’a Milano Store&Bistrot

Acc. Barila restaurants

Ca’Pelletti

La risotteria

Salumeria Rosi

Tosto, DeGustibus, Brek,

Brek focacceria, Brek cafè

Sapori&dintorni

Bar Atlantic

Laboratorio del gusto

100 Montaditos

Subway

America Graffiti/

Mama Burger

Galloway/BEFeD/

Becco Giallo

Spiedonny

Risamore

Birriciclo

Ikea

Feltrinelli

Eat’s - Coin

Giorgio Armani Cafè

Yo!

Yogorino

La Yogurteria

Grezzo

Curandeira

Bioesserì

Frutteria bar

Universo Vegano

del

multipurpose

, dello

smart

e del

top gourmet

.

Espressioni diverse, connotate ciascuno a suo modo,

ma comunque distintive.

Anche la ristorazione commerciale è fortemente im-

pegnata nella ricerca di una forte identità. Ad oggi

i

big player sono 14 e di questi i primi 5 (Autogrill,

McDonald’s, Cremonini, Airest e Sebeto), svilup-

pano il 70% del fatturato

. Ma esiste pure un gruppo

agguerrito di (circa 2000) realtà minori con rilevanza

locale e intenzionate ad affermarsi puntando su una

propria peculiare caratterizzazione. E infatti tra di

esse si assiste a una vera e propria moltiplicazione di

format. Si spazia infatti dalle

Yogurterie

alle

Gelate-

rie

, dai

Bakery–Coffee

ai

Fast Food

. Oppure dalle

Ristobotteghe

(una per tutte: Eataly) alla

Risto-Gdo

(i corner all’interno del modern retail, sul modello

del Bar Atlantic di Esselunga), ma anche dalla

Risto-

Produzione

(Come Giovanni Rana o Accademia Barilla

Restaurants) al

Retail non Food

(stile angolo food di

Ikea, per intenderci), dalle

Piadinerie

al

Natural Life

(Frutterie o Universo Vegano, per fare qualche nome).

Format diversificati, evidentemente, ma con un unico

comune denominatore: la ricetta del successo. Che si

basa su pochi, essenziali ingredienti: qualità accessi-

bile (che tenga cioè conto anche del prezzo e di nuove

ricettazioni), sostenibilità (nella concezione ampia di

sostenibilità socio-ambientale), cibo sano (non solo

cibo buono dunque, si cerca un quid aggiuntivo), ca-

pacità di trasmettere esperienza. Il che vuol dire riu-

scire a fornire informazioni al cliente, raccontargli una

storia e quindi emozionarlo, divertirlo e incuriosirlo,

magari organizzando corsi di cucina e degustazioni.

Il tutto, ovviamente, instaurando un contatto diretto.

E in questo l’aiuto dei social è enorme

A questo punto il concetto è chiaro:

esistono ancora

molti margini di crescita. A patto, però, che si

intercettino i bisogni e si interpretino con lungi-

miranza, concretizzandoli in format dall’identità

ben riconoscibile

: è questa, infatti, la chiave che

aprirà al fuori casa le porte del futuro.

M