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obs Act, due parole (straniere) ormai entrate
nel linguaggio comune per dire riforma del
mercato del lavoro. L’ennesima, potrebbe dire
qualcuno dal momento che l’Italia, a partire
dalla riforma Treu per passare alla legge Biagi
e poi alla riforma Fornero e perché no alla Giovannini,
sembra diventato il paese delle riforme del lavoro.
Quest’ultima, se poi sarà veramente l’ultima, appare
carica di aspettative per la perdurante crisi in cui è nata.
Come le altre leggi con il suo seguito di estima-
tori e detrattori
: i primi volendo attribuire al solo
cambiamento normativo un ruolo salvifico, i secondi
a sottolineare le possibili contraddizioni che inevita-
bilmente finiscono per annidarsi in provvedimenti
di così vasta portata come quelli previsti dalla legge
delega, alcuni già operativi mentre per altri il Governo
ha predisposto gli schemi di decreto legislativo per
sottoporli all’esame delle commissioni parlamentari.
Anche se ancora troppoprestoper tirare le somme,
operazione che si potrà fare forse a fine anno, tuttavia
occorredire, al di làdegli eccessivi trionfalismi, che
il giudizio non può che essere positivo
. Almeno se
si giudicano i tempi nei quali la manovra sta vedendo
la luce e l’impostazione che il Governo sembra avere,
nel tentativo, peraltro difficile, di cercare di portare a
soluzione i problemi del lavoro, abbassare il tasso di
disoccupazione, soprattutto quella giovanile e ridare
competitività alle imprese e far progredire una nuova
cultura del lavoro.
INCENTIVARE L’OCCUPAZIONE STABILE
L’obiettivo principale della riforma, se la ripresa della
economia confermerà i segnali positivi che si stanno
intravedendo, è quello di incentivare l’occupazione
stabile grazie alla disciplina del contratto a tutele cre-
scenti e alla maggiore flessibilità delle norme in uscita
(il superamento dell’articolo 18).
I primi dati, grazie
alle misure messe in campo anche in termini di
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settembre 2015
Lavoro
PUBBLICO ESERCIZIO
Cosa cambia
con il Jobs Act
UNA RIFORMA POSITIVA E APPREZZABILE, MA SERVE
UN RIPENSAMENTO DEL RUOLO E DELLA FUNZIONE
DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E DATORIALI
DI SILVIO MORETTI
/
DIREZIONE
SERVIZI
SINDACALI
FIPE