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mixer
settembre 2015
Quali sono le città più care in Italia per fare risto-
razione?
«Milano e Venezia».
Suggerimenti per la carta vini?
«È finita l’epoca della richiesta di bottiglie preziose e
care. Puntate su aziende giovani, che garantiscano un
ottimo rapporto qualità-prezzo. In un ristorante stellato
vanno per la maggiore le bottiglie che si aggirano sui
35-40 euro».
Che cosa pensi degli show cooking?
«Sono di moda, trainati dal fenomeno degli chef star
della tv. Indubbiamente garantiscono un ritorno econo-
mico immediato, ma secondo me il rischio è di perdere
credibilità tra gli operatori del settore».
A un mese e mezzo dalla fine di Expo2015 credi che
i ristoratori milanesi abbiano tratto vantaggio dalla
manifestazione?
«Personalmente, per nulla. A dirla tutta, mi sono confron-
tato anche con diversi colleghi e in molti si aspettavano
un ritorno diverso. L’opinione condivisa è che i visitatori
di Expo non vadano al ristorante, ma si fermino in uno
degli oltre 300 locali aperti all’interno della manifesta-
zione. Del resto, come dare loro torto? Il polo fieristico è
enorme: che senso ha cercare un ristorante in città? Senza
contare che il costo del biglietto serale è stato ridotto
a 5 euro. Ecco perché a Milano in tanti hanno chiuso il
bilancio dei mesi estivi con un 30% in meno rispetto allo
scorso anno. Noi, per fortuna, siamo contro tendenza».
La tua ambizione ancora da realizzare?
«Sulla breve distanza, conquistare la seconda stella Mi-
chelin. Sulla lunga, sogno di trasferirmi a vivere e a
lavorare a New York».
M
ristorazione
Felice Lo Basso