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per il concept. Ritroviamo quindi nella ristora-

zione alcuni esempi divertenti di come i cartoni

animati, la narrativa, le favole e i viaggi abbiano

ispirato gestori e progettisti per creare luoghi

unici che non si dimenticano.

La taverna giapponese

Il legameaffettivochevienecondivisodaalcune

generazioni per il simpatico Ispettore Zenigata,

ci spinge ad assaggiare i suoi Ramen in brodo

proposti in chiave italiana.

Ecco come Zazà Ramen a Milano (www.zaza-

ramen.it

) prende spunto dal popolare cartoon

giapponese della serie italiana di Lupin III. Il

soprannome tutto italiano dell’ispettore ha ispi-

rato i due proprietari Brendan Becht e Kevin

Ageishi nel creare un nuovo format ispirato alla

tradizione giapponesema conuna forte identità

italiana, espressa sia negli spazi di design che in

alcuni ingredienti stagionali e locali dei Ramen.

Il locale è un felice richiamo alla taverna in cui

l’Ispettore Zenigata andava a gustare i ramen,

piatto popolare giapponese che qui viene ri-

visitato e proposto in tante varianti dallo chef

olandeseBrendanBecht.Grandeattenzioneper

le materie prime stagionali italiane e grande

qualità nei tagliolini in brodo realizzati a ma-

no nel laboratorio del ristorante e preparati in

maniera tradizionale. Questa la chiave di lettura

del ristorante, uno scambio tra i due paesi per

ottenere dei “tipici Ramen tradizionali”. Altro

elemento tutto milanese è il rapporto con il

gallerista Giò Marconi con cui si allestirà ogni

sei mesi una parete per accogliere artisti diversi.

Oggisipuòammirarel’operadiTobiasRehberger

(vincitore del leone d’oro alla 53 edizione della

Biennale di Venezia).

Progettato dallo studio Vudafieri Saverino Part-

ners

(www.vudafierisaverino.it)

il localesi ispira

alla pulizia formale e spaziale tipica del Giap-

pone mantenendo un’atmosfera accogliente ed

al tempo stesso di alto design. Così gli architetti

descrivono lo spazio:

“L’impattoèquellodiunospazioconviviale,lumi-

noso, informalemaelegantenellasuasemplicità

dove l’anima poetica giapponese si compenetra

negli arredi essenzialimadidesign, neimateriali

naturali, nei dettagli, nell’idea di leggerezza”

Il concept si ispira ai valori tipici dell’uso degli

spazi della ristorazioneGiapponese, proprioco-

me la vecchia trattoria di Zazà questo noodles

bar ha forti richiami alle tradizione nipponiche

come alcuni elementi decorativi e di dettagli

negli arredi.

Lo stare insieme, ad esempio, mangiando fian-

co a fianco è uno dei valori dei ramen bar che

gli architetti hanno voluto mantenere. Il ramen

nasce come piatto popolare preparato e man-

giato in strada.

Anche il bancone dal quale si intravede parte

della cucina in cui vengono preparati i ramen

ha un aspetto tipico che richiama un elemento

tradizionale. La sua peculiarità è la struttura che

funge da veletta, realizzata con tessuti diversi

Fonti di ispirazione

Dai fumetti al cinema

A New York c’è un ristorante che si tipicizza con i classici disegni manga giapponesi. In questo

spazio le illustrazioni sono state applicate fuori scala in modo da essere lette anche da lontano e

applicate alla parete, creano un motivo come fosse una carta da parati. Alle pareti, inoltre, sono

stati montati neon colorati a rafforzare di luce e di elementi decorativi alcuni punti del locale.

Anche i neon riprendono il linguaggio del fumetto e sottolineano con effetto “Baloon” le scritte

giapponesi.

Il Tokyo Bar è stato coordinato da Kashiwa Sato

(kashiwasato.com/#tokyo_bar

) di cui ha seguito la

direzione artistica.

Un esempio che riprende invece la filmografia americana è il Gonpachi Nishiazab a Tokyo che

sembra davvero essere stata una delle location utilizzate per girare il film di Kill Bill.

(gonpachi.jp/nishiazabu/

)

Il ristorante segue l’impianto delle vecchie case orientali con corte centrale e due livelli.

Una sorta di tradizionale food market con dettagli retrò. Per valorizzare questo tema sono state

appese le classiche luci a lanterne da esterno che si ritrovano appunto nei mercati e sono stati

utilizzati materiali della tradizione.(legno, carta di riso e pietra).

Lungo un lato troviamo la pagoda della preparazione a vista dei piatti intorno la quale sono

disposti i tavoli. Tutti gli spazi sono ben utilizzati e resi funzionali rispetto alla conformazione così

particolare del locale, infatti sotto i ballatoi nel piccolo porticato di risulta sono stati inseriti i tavoli

sistemati in nicchie e su di una pedana. Questi cambi di altezza, pieni e vuoti rendono il locale

vagamente labirintico proprio come i mercati del cibo!

maggio 2014

mixer

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