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Giapponesi retro illuminati, e appesa al soffitto

grazie ad una struttura in ferro che richiama le

strutture delle tradizionali trattorie giapponesi.

La finitura scelta per gli arredi e il pavimento

è il legno.

iL vuoto zen

I piani dei tavoli e delle mensole sono sezionati

in spessore per svelare la natura irregolare della

corteccia incontrastoconlapulizia formaledelle

sedute nordiche (design by Hay) e dei punti

luci disegnati e incorporati nei piani del tavolo.

Le lampade che cadono sui tavoli riprendono

quelle utilizzate nel mercato ittico di Tsukiji a

Tokyo.

Uno degli elementi attrattivi del locale è la li-

breria adiacente la scala che scende al piano

interrato, in ferro micaceo con piani in legno,

semplice e funzionale, ospita una serie di piante

in idrocoltura illuminate all’interno. Questa po-

etica “parete” ospita anche una teca con i tipici

gatti Maneki neko di porcellana che danno il

benvenuto a chi entra: natura e cortesia in as-

senza di decorazione, bellezza in coerenza con

la visione zen del vuoto.

Anche l’elemento più kitsch della ristorazione

orientale è reinterpretato e reso elegante e

ironico. La riproduzione iper realistica dei

piatti, che solitamente viene utilizzata per la

sua efficacia nel raccontare un piatto, viene

inserita come un’installazione artistica mini-

malista in vetrina.

La tradizionale pulizia formale del Giappone

del primo esempio, si contrappone con la

tendenza “kickstarted” dei ristoranti a tema

del prossimo esempio. Possiamo elencare una

serie di ristoranti che basano il loro concept

su temi diversissimi e che rendono questi

locali stravaganti ed estremi.

BianconigLio e La regina Di cuori

Un esempio estremizzato di questo filone è l’Al-

catraz ER a Tokyo. L’ambiente è una “prigione

medica”, dove simangia all’internodellapropria

cella ….

L’esempio a mio parere più significativo è il

Ristorante a Tokyo “Alice in the wonderland”

di Diamond Dining. Localizzato nel quartiere

dello shopping a Ginza e disegnato dallo studio

giapponese Fantastic Design Works è metafora

del famoso libro di Lewis Carroll. Il locale è

abitato dai personaggi fuori scala del romanzo

ed è ricco di richiami al romanzo. Questo risto-

rante, unico e travolgente, ti permette di tornare

bambino giocando con aritmie spaziali e balzi

temporali. Eiichi Maruyama e Katsunori Suzuki

hannodisegnatoillocalericreandoperambiente

i temi e le sequenze del libro invogliando gli

utenti a tornare bambini.

All’interno del labirinto del giardino della Re-

gina di Cuori troviamo tavoli e panche le cui

spalliere creano appunto i cespugli verdi del

labirinto. Nella stanza tutta rossa della Regina

le carte sono l’elemento principale del design:

fuori scala diventano i piani dei tavoli mentre in

scala reale sono declinate in lampadari chande-

lier. Sulle pareti rosse sono disegnati i simboli

delle carte in cui ritroviamo le illustrazioni del

libro. Il tema del salto di scala è molto utilizzato

proprio per farci entrare nel racconto di Alice.

Si può percorrere un corridoio di pagine di libri

giganteschi e ritrovarsi fino all’interno di una

tazzina a sorseggiare del thè.

Moltoscenograficaèanchelastanzadellagiostra,

i tavoli sono ovviamente al posto dei cavallini.

Le cameriere sono tante piccole Alici con vesti-

to turchese e grembiule bianco e il sushi può

avere la forma del Brucaliffo e il Dessert quella

di Stregatto!

104

mixer

maggio 2014

Progetti

gestioni e impresa

alice in the

wonderland a tokyo,

incentrato sulle

ambientazioni del

celebre libro di lewis

carroll