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il restAurAnt 51 esAsPerA il rAPPorto Con

l’esterno riPensAndo il ClAssiCo tAvolo

dA PiC-niC dA GiArdino

coerente con la scelta di munire le sedute e i

tavoli di ruote per permettere lo spostamento

degli arredi in funzionedelle stagioni edelleesi-

genze spaziali. La movimentazione delle sedute

e dei tavoli cambia ed è flessibile per seguire le

esigenze stagionali e offrire l’utilizzo dei cortili

in completa libertà.

Gli arredi fissi di distribuzione del cibo della

mensa sono adiacenti alle aree tecniche e, per

motivi funzionali rispetto agli allacci delle at-

trezzature, rimangono fisse mentre gli arredi

“leggeri” (tavoli e sedie) sono stati progettati

per essere spostati e scorporati.

Le panche e i tavoli, inoltre, hanno degli innesti

colorati di arancioneper evidenziarne la funzio-

ne diversa. Questi ultimi, infatti, sono composti

da più elementi estraibili che una volta staccati

si possono essere riutilizzati in modo da po-

ter elargire funzioni diverse. Questi elementi

“erranti”sono sgabelli e vassoi contenenti erbe

aromatiche.

I vassoi possono essere avvicinati alla propria

zona di seduta per arricchire i piatti insaporen-

doli, mentre gli sgabelli estraibili permettono

di sedersi scegliendo in libertà la posizione più

gradita.

La flessibilità di movimento in uno spazio par-

ticolare come una caffetteria in ambito universi-

tario diventa un valore importante e va incontro

alle esigenze degli studenti di creare gruppi e

incontrarsi per poter accedere a diverse attività:

mangiare, studiare, condividere e accedere al

wi-fi.

In una realtà sempre più social poter cambiare

il layout grazie ad arredi mobili agevola le fun-

zioni rendendofluido l’utilizzodegli spazi stessi.

DALL’INTeRNO ALL’eSTeRNO

L’ultimoesempioèlacaffetteriadelCinémathèque

française a Parigi (designed by Frank Gehry)

affacciata al Parco de Bercy.

L’idea dello studio di progettazione MUT Ar-

chitecture che ha disegnato il Ristorante 51 è

stata quella di esasperare il rapporto con l’ester-

no ripensando al classico tavolo da pic-nic da

giardino. Valorizza in questomodo la posizione

frontale al parco in un area verde pedonale.

Il progetto prevede una tavolata a “serpentone”

che si appropria dello spazio interno e di quello

esterno mantenendone l’unità e la continuità. Il

pianodel tavolo, infatti, èappositamente tagliato

a filo infisso, in modo da creare un continuo

visivo tra esterno e interno. I tavoli sono pensati

a moduli ricomponibili che ricordano le piste

delle macchinine in legno dei bambini. Il per-

corso del tavolo si può ricollocare e variare a

seconda del clima e delle esigenze di affluenza.

Questa idea estrematizza la relazione tra fun-

zione, flessibilità di layout e impatto emotivo.

Sconfinando in un’area quasi impropria per

agevolare l’utilizzo dell’esterno mantenendone

la funzione intatta.

I format che abbiamo analizzato sono diversi:

un piccolo negozio di tea, unmarket di prodotti

tipici regionali, una caffetteria universitaria ed

una all’interno di un’area museale.

Ilmood, ledimensioni, il target e l’offertacambia

ma il valore di avere un layout che permette di

essere personalizzato dall’utente o dal gestore

è il medesimo: rafforza questi progetti renden-

doli unici.

Il tema interessante di un layout flessibile con

arredi adassettovariabile è lanovità che l’utente

può essere parte attiva dello spazio.

Questo aumenta il comfort e la vicinanza

con il prodotto. In questo modo anche se in

maniera inconscia si è più vicini al prodotto

consumato perché si è parte attiva dello spa-

zio in cui si consuma facendolo proprio.

M

febbraio 2014

mixer

97

Consuelo Redaelli, titolare

dello studio Toolskit di

Milano, è specializzata

in progettazione d’interni

per bar, ristoranti, mense

aziendali, stand,

allestimenti temporanei

fieristici, chioschi e isole

tipiche e di progetti di

comunicazione a 360° e

di eventi, realizzati chiavi

in mano. È anche docente

presso all’Istituto Europeo

di Design Milano IED nel

corso di tesi di interior

design.

toolskit.it