HOST-Trend-Report-5

3 Ottobre 2020 Caffè e cocktail, nel nome del cold brew Dopo l’era dei “classici”, la nuova onda che utilizza la Coffea nella mixology passa per una maggiore consapevolezza dell’origine della materia e della sua complessità con rivisitazioni di cocktail clas- sici, dal GinTonicMeinl (gin, cold brew, tonica, ghiaccio e scorza di limone) all’aperitivo analcolico come il Coconut Delight (Cold Brew, ghiaccio e sciroppo al coc- co e panna). Non solo: visto che come sempre anche l’occhiovuo- le la sua parte, e la scenografia è importante, l’azienda propone anche un brewer in acciaio inos- sidabile spazzolato da 3 litri, che diventa un elemento di design nel locale e permette di mante- nere costantemente freddo il caf- fè per servirlo alla temperatura ideale, bicchieri trendy in vetro a forma di vasetto e piccoli sotto- bicchieri a forma di pallet. Sul fronte degli sciroppi e degli aromi a base naturale e spesso anche vegan friendly la- vora da vent’anni l’azienda au- straliana Maltra Foods . “Con le tendenze frenetiche e in conti- nua evoluzione della caffetteria, offriamo gusti che faranno torna- re i clienti al bar”. Venti referen- ze tra cui una che evoca le notte ricche e invernali dell’Irish Cof- fee,ma anche a base di cocco,ma- cadamia, frutto della passione o nocciola da aggiungere a cocktail, mocktails e cold brew. ❁ del caffè. “L’aspetto culturale può essere un’eccellente argomenta- zione da utilizzare con il cliente nel presentare le ricette chenede- rivano”. Al bar,maanche sui social dovepostare immagini d’impatto, mostrando, oltre ai cocktail, an- che le attrezzature con cui è stato estratto il caffè che ingenere sono assai scenografiche. L’evoluzione più recente del caffè nella mixology si chia- ma Cold Brew. Perché il suo aro- ma leggero e meno invasivo, ma spesso in grado di esaltare le note più sottili, agrumate o floreali, la- sciamaggiore spazio di manovra al bartender. Ci lavora da tempo Julius Meinl che popone una miscela speciale 100% Arabica da Sud America e India, dalle note dolci ed eleganti, per la miscelazione, Anche l’occhio vuole la sua parte, e la scenografia è importante, così il brewer diventa un elemento di design nel locale. C on la vodka è l’abbina- mento più classico e tra- dizionale: un nome su tutti, l’espresso Martini, insieme ai suoi innumerevoli twist, per- ché spirit neutro e che non con- trasta con il gusto del caffè che tende a dominare. Ma anche il rumche regala gusti rotondi uni- ti a una acidità piacevole. Tipico, poi, è il mix con il whiskey irlan- dese, come nell’Irish Coffee. “Il caffè è un’ottima base per i cocktail perché consente di sperimentare accostamenti con distillati acidi e aromatici” spie- ga la barlady Virginia Ducce- schi , che ha studiato un cocktail a base di mezcal e caffè etiope, il Cinque Continenti, con Mezcal, Dom Benedectine, caffè etiope, Bitter all’arancia, zucchero mo- scovado, bacche di cardamomo e scorze di arancia. Il connubio tra caffè e spi- rits negli ultimi anni è protagoni- sta di una riscoperta importante. Che passa, rispetto al passato, da una maggiore conoscenza della materia prima e delle varie estra- zioni che guardanooltre l’espres- so. Insomma, con un percorso si- mile e che anzi ha preceduto ciò che sta accadendo in cucina – ed è comprensibile, visto che al bar mixology e caffetteria quasi sem- pre convivono, anche se in ora- ri diversi del giorno – il caffè sta diventando materia prima com- plessa da studiare ed utilizzare a seconda delle sue diversissime note aromatiche. CinziaFerro , barlady tito- lare dell’EstremaduraCafé di Ver- bania, ponepoi l’accento suun’al- tra sfaccettatura assai “potente” sinistra Attrezzatura per Cold Brew

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