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I Personaggi del vino

L’asso nella manica

Empatia con i produttori e proposte per chi non beve vino

di Luca Gardini

C

arte in tavola, anche se

forse sarebbe meglio dire

carte a tavola. Le liste dei

vini dei ristoranti, ma il

discorso potrebbe essere

ampliato anche alla categoria, sempre

più in fermento, dei wine bar, risultano

oggi più un passatempo che un rea-

le strumento che completa il piacere

della tavola.

Se il gioco è bello finché dura poco,

pare allora più che mai necessario

smettere di redigere carte dei vini

in cui le referenze derivino da scelte

legate solo al prezzo o a rapporti di

amicizia con i rappresentanti di turno.

Basta anche

con le correzioni

Piùdella spada ne ferì amorte lamatita.

Ognuno ricorderà almeno un paio di

carte dei vini, anche di locali piuttosto

blasonati, che ricordanopiù le battaglie

navali che si facevano a scuola facendo

finta di seguire la lezione, piuttosto che

un reale strumento di consultazione

legato al bere.

Sarà più opportuno allora che i ri-

storatori, i sommelier o coloro che

si occupano del vino all’interno dei

locali, imparino a giocare, nel verso

giusto, con la carta. Come? Innanzitutto

conoscendo bene il proprio menù in

modo da predisporre abbinamenti il

più possibile divertenti e innovativi.

Lo dico sempre che l’abbinamento

perfetto non esiste.

Consiglio agli operatori di settore di

andare perciò alla ricerca dell’accosta-

mento ideale con quelle pietanze che il

locale decide di preparare per i propri

ospiti. Inoltre consiglio, oltre ad una

buona conoscenza delle referenze, una

migliore empatia con i produttori delle

medesime, perché un conto è vende-

re un’etichetta, ma un altro è cercare

di trasmettere la passione di chi ha

faticato per produrre quella bottiglia.

Infine non dimentichiamo l’attualità,

contraddistinta da una clientela che

annovera anche vegani, intolleranti,

astemi e altro.

Ogni cliente va soddisfatto. Per farlo,

non bisogna impazzirema, ancora una

volta, abbinare curiosità a palato. Ec-

co allora che sarà utile approfondire

materie come tè, caffè, infusi, bibite

analcoliche e tutto quel ricco catalo-

go di bevande che vanno viste come

opportunità e non come un ripiego da

proporre a chi non ama il vino.

Ultimo consiglio pratico: limitate gli

acquisti in fatto di numero di bottiglie,

ma non lesinate le cure rivolte alle

medesime.

Dedicate attenzione ai locali di stoc-

caggio, mantenendo alta l’attenzione

anche quando la bottiglia sarà servita

al tavolo, predisponendo tutto ciò che

permette a quel vino di essere consu-

mato al meglio. Una corretta tempe-

ratura o, semplicemente, dei bicchieri

ben lavati e senza odori, saranno, all’in-

terno del mazzo di carte sulla tavola,

il vostro asso nella manica.