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N

iente luci, niente rumori,

un livello di umidità di

almeno l’80%, una tem-

peratura costante non

superiore ai 15°C e non

inferiore ai 10°C. Nessun pavimento:

terreno con ghiaia. Pareti spesse. Non è

la descrizione delle segrete del Castello

d’If, prigione del conte di Montecristo,

è l’identikit di una cantina ideale per

la conservazione dei vini. La terremo

a mente come punto di riferimento,

sorta di idealtipo weberiano o di idea

platonica, se siete più mistici.

Questo giusto per partire. Poi, se si

vuole essere perfetti, bisogna trovare

alcuni milioni di euro da investire in

bottigliepreziose chepossano riposare

in un luogo del genere. Certo, sarebbe

un bel sogno, ma oggi la cosa sembra

davvero poco praticabile. E passi se si

tratta della cantina privata di un ma-

gnate appassionato di vino. Ma quella

di un ristorantenonpuòdavveroessere

così. Intanto per non investire cifre

spropositate, poi per non obbligare il

povero cliente a leggere per ore prima

di potersi orientare. Con un centinaio

di etichette ben scelte si può ormai

realizzare una cantina formidabile. E,

se mai, si può farle ruotare nel corso

dell’anno, in relazione alla stagione e

al tipo di offerta gastronomica che il

locale propone nei diversi periodi sta-

gionali. Con un’attenzione particolare

ai vini del luogo dove ci si trova, che

non è affatto una “diminutio”. Quasi

tutti coloro che vanno al ristorante in

una città o in una località che cono-

scono poco, tenderanno a orientarsi su

vini locali, anche solo per conoscerli,

per provarli. Poi un occhio ai prezzi e

ai ricarichi, che non dovrebbero mai

essere eccessivi, oltre il doppio del

prezzo di acquisto. Infine un po’ di

attenzione ai vini prodotti rispettando

l’ambiente, da viticoltura biologica o

comunque eco compatibile. È un tema

sempre più al centro dell’interesse del

pubblico, con ragione, ed è un argo-

mento da affrontare anche quando si

realizza una lista dei vini. E poi? E poi

cercate sempre di essere originali, di

fare i talent scout, di non affidarvi solo

a quella distribuzione o a quel rappre-

sentante amico. Chi, se non un bravo

ristoratore oun sommelier intelligente,

può suggerire un vino con competenza

e passione? Magari raccontandone la

storia, la personalità del produttore,

l’ambiente dal quale proviene, e non

solo le sensazioni organolettiche in

gergo “vinese”.

La cantina perfetta

Come conservare il vino

Daniele Cernilli, giornalista enogastronomico e autore della ‘Guida Essenziale ai

Vini d’Italia’, spiega le sue regole per realizzare una cantina perfetta

Daniele Cernilli