11 Aprile 2014
Calo di lavoratrici nei locali notturni nella Repubblica di Cipro. Cinque anni fa è stata abolita la cosiddetta "licenza da artista" e sulla scia di questa legge si registrano i primi effetti. Nella parte meridionale dell'isola sono attualmente impiegate soltanto 400 donne in 20 night club rispetto alle 6000 che lavoravano in 108 locali notturni nel 2007. Da anni quest'isola mediterranea è meta di migliaia di donne provenienti soprattutto dai Paesi dell'ex Unione Sovietica ma anche del Sud-Est asiatico che arrivano attratte da un lavoro come cameriera o ballerina (qui chiamata, con parola italiana, 'artista') nei tantissimi locali notturni sparsi nella capitale Nicosia e nella principali città e - di solito dopo aver subito pesanti maltrattamenti ed il sequestro del passaporto da parte dei 'datori di lavoro' - vengono costrette a prostituirsi.
Prima del 2009, esisteva nella normativa locale una scappatoia che consentiva ai proprietari di cabaret di assumere ed impiegare giovani donne appunto come 'artiste', impiego per il quale il Dipartimento dell'Immigrazione concedeva una licenza speciale che facilitava i trafficanti. Il governo ha eliminato l'espediente nel 2009 con l'introduzione di un emendamento che richiede alle donne di avere una diploma di danza ed altri requisiti professionali. La modifica dette naturalmente molto fastidio ai proprietari dei locali che arrivarono al punto di inscenare proteste davanti al ministero degli Interni per chiedere l'abolizione dell'emendamento.
Nel suo rapporto, da una parte il Cgeo si congratula con il governo di Nicosia per l'introduzione di una nuova normativa giuridica a protezione delle vittime del traffico di esseri umani (in particolare i minori), ma dall'altra afferma che la diminuzione registrata nel numero di donne impiegate nei cabaret è probabilmente "solo sulla carta" in quanto i trafficanti trovano sempre nuovi modi per aggirare la legge. In base ai dati Eurostat, infatti, secondo quanto riferisce il Cgeo, il traffico di esseri umani a scopo sessuale nell'Ue nel periodo 2008-2010 in realtà è aumentato. Stando ai dati Eurostat, il 15% delle vittime della tratta nel 2010 era costituito da minorenni e la stragrande maggioranza di questi minori - l'80% - erano donne. Le vittime della tratta sessuale sono prevalentemente donne (96%), mentre gli uomini sono la maggioranza delle vittime (77%) quando si tratta di sfruttamento sul lavoro. L'ufficio statistico europeo ha anche rilevato che c'è stato un aumento del traffico di ragazzi e stima che il 61% delle vittime della tratta provenga da Stati membri dell'Ue.
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