18 Gennaio 2018
Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato da Bazzara.
Sono solo quattro lettere che hanno portato alla vertenza che vede le due aziende contrapposte: da un lato una realtà artigianale italiana che esporta miscele di caffè, dall’altro un colosso spagnolo dal valore di centinaia di miliardi di euro di capitalizzazione in Borsa molto noto nel mondo della moda. Questa è la singolare vicenda che vede le due imprese coinvolte in una battaglia legale a tutela dei rispettivi marchi, nonostante esse operino in settori merceologici del tutto differenti, comunicando e promuovendo valori e concetti diversi tra loro, e pur non essendo due aziende concorrenti.
Il colosso spagnolo titolare del marchio “Zara” proprio non riesce a digerire quelle quattro lettere che i due marchi hanno in comune e teme possano rappresentare una minaccia da cui doversi difendere ben al di là del settore merceologico del food & beverage. Secondo i legali di “Zara”, infatti, le due consonanti e le due vocali che il cognome dei titolari di Bazzara S.r.l. e il marchio spagnolo condividono potrebbero portare a una situazione di confusione tale da pregiudicare il buon nome dell’azienda spagnola.
[caption id="attachment_138034" align="alignleft" width="300"] Franco e Mauro Bazzara[/caption]
Uno degli aspetti più singolari della vicenda è che da parecchi anni Franco e Mauro Bazzara promuovono azioni finalizzate a fare rete all’interno del comparto caffeicolo italiano allo scopo di individuare strumenti e strategie condivise dagli operatori del settore, proprio per contrastare la scalata dei grandi colossi internazionali sul mercato del caffè: da sempre prodotto annoverato tra le eccellenze triestine e del Made in Italy. La Bazzara S.r.l., assistita dall’avvocato triestino Andrea Piras, dovrà ora prendere posizione rispetto alle pretese avanzata dai legali di “Zara”, fornendo all’EUIPO gli elementi per valutare se accogliere o meno l’opposizione presentata dalla società spagnola. La decisione dell’Ufficio europeo sulla vertenza è attesa entro la prossima estate.
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A cura di Matteo Cioffi
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