29 Maggio 2018
“Dare un futuro al Prosecco e consolidare il lavoro svolto in questi anni sul fronte della sostenibilità e della coesione sono le ragioni per le quali ho accettato questo incarico": è quanto dichiara Stefano Zanette, fresco di nomina per il terzo mandato come Presidente del Consorzio Prosecco Doc.
Il Consiglio di Amministrazione si è riunito lunedì mattina nel Palazzo del Prosecco, in Piazza Filodrammatici a Treviso, e si è espresso all’unanimità a favore di Stefano Zanette con la carica di Presidente in rappresentanza della categoria dei vinificatori. Nominati anche i due vice: riconfermato Giorgio Serena mentre si aggiunge Gian Giacomo Bonaldi Gallarati Scotti rispettivamente rappresentanti della categoria imbottigliatori il primo, dei produttori/viticoltori il secondo.
Designati a far parte del Comitato Esecutivo: Alessandro Botter; Valerio Cescon; Mattia Mattiuzzo
e Giancarlo Moretti Polegato.
I pallini di Zanette sono noti a tutti, soprattutto nel settore. Il primo è senza dubbio la sostenibilità, obiettivo per raggiungere il quale Zanette ha avviato una serie di iniziative che gli sono valse anche diverse critiche. Il secondo pallino è la coesione tra i tre Consorzi. La nascita di Sistema Prosecco, società che accoglie i tre consorzi deputati a tutelare il Prosecco, la Doc e le due Docg: Conegliano- Valdobbiadene Docg e Asolo Docg sta funzionando con successo. La società, presieduta dallo stesso Zanette, sul fronte del contrasto alla contraffazione sta dando risultati sostanziosi, riconosciuti a livello di governo centrale ed europeo: “Da soli forse si va più veloci, ma insieme si fa più strada e la prova ce la offre oggi la visita presso la sede di Sistema Prosecco di una delegazione inglese inviata dalla Food Standard Agency (l’omologa UK del nostro ICQRF) che ufficializzerà la notizia dell’ennesimo fermo nel Regno Unito relativo a una partita di ‘prosecco fake’. I successi ottenuti sul fronte della tutela internazionale -aggiunge Zanette-, unendo le forze, li potremmo più facilmente conseguire anche sul fronte della promozione e della comunicazione. Ognuno con la propria testa, il proprio stile e le proprie diversità ma tutti nella stessa direzione, per dare al mondo un messaggio coerente. Mi piace rappresentare l’universo Prosecco come un trittico dove ogni denominazione rappresenta di per sé un’opera d’arte, ma solo con l’unione si ottiene una visione d’insieme completa”.
“Tengo inoltre a ricordare -conclude Zanette- che ho un’altra partita da giocare nel corso del nuovo mandato. Riguarda il riconoscimento del Prosecco Rosé, sfida sulla quale stiamo ragionando da qualche tempo”.
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A cura di Matteo Cioffi
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