15 Luglio 2013
Tutti contro le slot machine. Si mobilitano sindaci, cittadini e c’è addirittura qualcuno che ha creato un sito che traccia una mappa dei bar che hanno detto no alle new slot
Dal 2008 al 2011 la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi presenti sul mercato è passata dal 42 per cento al 47 per cento. Oggi, sono circa 19 milioni gli scommettitori, di cui ben 3 a rischio ludopatia.
Un giro d’affari che, soltanto nel nostro Paese, tocca quota cento milioni di euro di fatturato ogni anno, rappresentando il 4 per cento del nostro Pil.
E così alcuni sindaci hanno cercato di arginare il fenomeno introducendo divieti di ogni genere nei propri territori. «Basta con le slot». È questo il titolo dello spot lanciato dalla trasmissione di Italia 1 Le Iene contro le sempre più diffuse slot machine. Nel video, che sta già facendo il giro del web, sei sindaci italiani si schierano pubblicamente contro il settore del gioco: Luigi De Magistris (Napoli), Giuliano Pisapia (Milano), Piero Fassino (Torino), Flavio Tosi (Verona), Leoluca Orlando (Palermo), Michele Emiliano (Bari) e Federico Pizzarotti (Parma).
Ognuno ha una motivazione diversa. «È una piaga che rischia di rovinare le persone», afferma Piero Fassino, sindaco di Torino. Per Luigi De Magistris, parla invece di un grave problema che mina l’economia delle famiglie. Gli fa eco Michele Emiliano, sindaco di Bari che fa i conti in tasca allo Stato spiegando che ogni 8 miliardi di euro l’anno di incassi, lo Stato ne sborsa altrettanti per disintossicare i giocatori compulsivi. «Negozi di vicinato», è la proposta di Flavio Tosi, sindaco di Verona. «Quello che serve ai quartieri per rimanere tali senza perdere l’identità». In tutto il quadro rientra l’impossibilità da parte dei Comuni di poter impedire l’apertura delle sale, in quanto attività lecita, insomma una febbre del gioco dilagante, acuita anche dalla congiuntura economica della crisi.
Pavia capitale del gioco
Una slot machine ogni 136 abitanti, 520 in tutta la città, per una spesa pro capite media di circa tremila euro l’anno. Sono i numeri che portano la città di Pavia ad avere un poco invidiabile primato: essere la capitale italiana del gioco d’azzardo per quanto riguarda la spesa pro capite destinata al gioco. A Pavia ci sono state negli scorsi mesi iniziative e dimostrazioni della cittadinanza, oltre alla stesura di un manifesto del sindaco contro il gioco d’azzardo, fino a ora sottoscritto da 140 amministratori a livello nazionale, volto a far partire una legge di iniziativa popolare. A questo si aggiunge l’ideazione di un sito - www.senzaslot.it - ad opera di due ricercatori dell’università di Pavia, una piattaforma con annessa geolocalizzazione e indicazione dei bar che hanno detto no alla presenza di macchine da gioco.
«Questo sito nasce per quelli che pensano che il caffè sia più buono se il bar è senza slot - spiegano Pietro Pace e Mauro Vanetti, i due sviluppatori di Pavia che lo hanno realizzato, gratis - Tutti possono segnalare locali slot-free. Quello che vogliamo fare è non contribuire al senso di “normalità” che circonda questo fenomeno facendo pubblicità positiva ai proprietari dei locali che rinunciano ad avere delle macchinette, per offrire un’alternativa, pur sapendo che ci sono molti piccoli proprietari di bar che vorrebbero rinunciare ma per vari motivi non riescono. Non si tratta di dare un giudizio morale sul gioco, ma un giudizio sociale e politico sul meccanismo.
Non condanniamo le vittime della dipendenza, ma chi si arricchisce sulla miseria e sul degrado psicologico».
Senza Slot: Milano ti premia
Sconti sulle tasse per bar e tabaccherie che non ospiteranno più le slot machines. L’idea è della Lega Nord, che ha depositato giorni fa una mozione a Palazzo Marino. Si tratta di una serie di proposte per combattere il gioco d’azzardo, sempre più diffuso a Milano, e rendere più difficile l’apertura di sale giochi. Anche la regione si sta muovendo: Viviana Beccalossi (assessore al territorio) ha annunciato che la giunta emanerà una legge regionale contro il gioco d’azzardo anticipando alcuni elementi che verranno inseriti, come il rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, ma anche campagne di prevenzione e cura. Non mancherà l’indicazione di una distanza minima delle sale giochi dai luoghi di culto, scuole e altri punti “sensibili”.
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