04 Dicembre 2015
Quasi 151 mila visitatori professionali, in crescita del 13,5% rispetto al 2013. E soprattutto, 60.383 mila presenze internazionali provenienti da 172 Paesi, in aumento del 17%. Sono i numeri che fotografano il successo oltre le aspettative di Host 2015, il Salone dell’ospitalità andato in scena dal 23 al 27 ottobre scorsi. Paolo Nadalet, presidente dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano (Inei), condivide con Mixer Planet alcune riflessioni sull’evento.
Qual è il bilancio di Host per il comparto?
Dalle prime impressioni avute da vari interlocutori, mi sembra di poter dire che, anche quest’anno, il comparto caffè ha beneficiato ampiamente della partecipazione a Host. In particolare c’è da rilevare l’alto interesse dei visitatori stranieri che hanno avuto modo di testare sia attrezzature che miscele.
Qual è invece il bilancio per Inei?
Direi estremamente positivo. Abbiamo vissuto l’evento essenzialmente su due fronti. Da un lato la presenza con un nostro spazio che ha trovato collocazione presso uno delle aziende associate, quest’anno la torrefazione Schreyoegg. Uno spazio che ha goduto di una buona affluenza di visitatori e dove Inei ha fatto divulgazione dei suoi cavalli di battaglia: da un lato la certificazione sensoriale per Espresso Italiano e dall’altro la formazione erogata in collaborazione con l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac). Forte l’affluenza presso il nostro stand di visitatori stranieri, un segnale che indica un punto in cui credo molto: l’espresso italiano è un prodotto che ha ancora forti potenzialità inespresse nel mondo. L’altro fronte che ci ha visti coinvolti, per l’intera giornata del 25 ottobre, è stato Espresso Italiano Champion. A Host abbiamo svolto le semifinali presso gli stand di Vbm, Astoria e Wega e la finalissima presso quest’ultima. è stato emozionante assistere alla sfida dei 19 baristi, tra cui sei stranieri provenienti da Cina, Corea, Taiwan, Grecia e Germania. La finale ha visto una presenza massiccia di pubblico di livello internazionale, segno nuovamente che il nostro espresso ha un appeal notevole fuori dall’Italia. E il fatto che il vincitore sia un giovane e talentuoso professionista greco, Giannis Magkanas, sottolinea ulteriormente questo punto.
Quali sono i prossimi eventi nell’agenda dell’Istituto?
In questo periodo dell’anno il consiglio di amministrazione dell’Inei è chiamato a definire il programma del 2016. Sarà importante, a mio avviso, continuare a lavorare sul brand Espresso Italiano che oggi più che mai identifica una serie di azioni ed eventi per la tutela e la divulgazione del nostro espresso in Italia e all’estero. Inei continua inoltre a qualificarsi come luogo di riflessione sul caffè italiano e chiama a raccolta i soci, ma non solo, in una serie di appuntamenti tra cui un incontro multisettoriale e una nuova puntata di Espresso Trends, giornate in cui cerchiamo di uscire dalle contingenze quotidiane e ritagliarci uno spazio di riflessione sulle tendenze del mercato sia italiano che internazionale.
L’Istituto Nazionale Espresso Italiano, di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine e macinadosatori e altri sodalizi che volgono la loro attenzione all’espresso di qualità, oggi conta 35 associati con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro.
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A cura di Matteo Cioffi
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