13 Maggio 2020
Nella Fase 2 i pagamenti digitali si configurano come l’asset principale nella ripresa delle attività di bar e pub. Dato che nella quasi totalità del territorio nazionale rimangono ancora vietati il servizio al tavolo o al bancone, gli esercizi si sono attrezzati con delivery o piatti e bevande da asporto in modalità take away. In questa prima settimana di riapertura, per servire quante più persone possibile mantenendo le distanze e garantire la sicurezza, è stato fondamentale per i gestori di bar e pub mettere a disposizione dei propri clienti i pagamenti cashless. A dimostrarlo sono i dati: SumUp, fintech specializzata in lettori di carte portatili e soluzioni di pagamento per PMI e piccoli commercianti, ha registrato dal 4 al 10 maggio un aumento del 55% delle transazioni digitali per questi esercizi commerciali.
Un trend in costante crescita e consolidamento, che nelle ultime tre settimane ha visto protagonisti prima i ristoranti, che hanno utilizzato i pagamenti digitali per offrire il servizio di delivery, e che ora si rafforza con la riapertura di bar e pub. Gli esercenti, consapevoli del proprio ruolo nel facilitare l’ingresso in Fase 3, hanno colto i vantaggi sanitari e la comodità offerti dal cashless, invitando i propri clienti a pagare con carta o smartphone anche la colazione o l’happy hour da asporto: una soluzione concreta per continuare ad offrire i servizi alla collettività senza rischiare di rappresentare un veicolo di contagio. I pagamenti digitali permettono, infatti, di velocizzare le operazioni di cassa, garantire il rispetto delle distanze interpersonali ed evitare lo scambio di carta moneta.
Una rivoluzione che prepara bar, pub e ristoranti per il prossimo futuro: secondo il "Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore della ristorazione", elaborato da Inail e ISS in vista delle riaperture complete del 18 maggio per bar e ristoranti, sarà opportuno privilegiare appunto i pagamenti elettronici con contactless; un consiglio ribadito anche dall’Autorità Bancaria Europea.
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A cura di Matteo Cioffi
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